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02 gennaio 2010

Kem Kem Wars - Episode II: Attack of the Roof Bones

Tanto tempo fa, in un Supercontinente lontano... Continua la serie dedicata ad esemplari frammentari dal Nordafrica che potrebbero essere attribuiti a Kemkemia. In base a quale criterio possiamo attribuire un esemplare frammentario ad un taxon? Il criterio principale è la presenza nell'esemplare di caratteri diagnostici della specie in questione. Nel precedente post, ho mostrato un esemplare che, per quanto frammentario, mostra alcuni caratteri di Kemkemia. Tuttavia, data la frammentarietà dello stesso Kemkemia, questa procedura è limitata solamente a vertebre caudali (o, al massimo a vertebre). Questo significa che non possiamo, per ora, attribuire resti di altre parti del corpo a Kemkemia?
Ovviamente, non possiamo affermare con certezza che un resto appartenente a regioni corporee diverse dalla colonna vertebrale sia di Kemkemia, ma possiamo determinare un grado di plausibilità per quell'ipotesi. In particolare, un resto fossile appartenente ad un theropode adulto di taglia medio-piccola proveniente dal Kem Kem ha una probabilità di appartenere a Kemkemia maggiore di quanto possa appartenere a giganti come Spinosaurus o Carcharodontosaurus. Ciò non è una prova, dato che è plausibile che altri theropodi di taglia media esistessero nell'ecosistema del Kem Kem. Tuttavia, se i resti in questione mostrano caratteri diagnostici dei theropodi non-tetanuri (il grado al quale, provvisoriamente, attribuisco Kemkemia) esiste una discreta possibilità che siano di questo theropode. Ripeto: solo evidenti associazioni fossili con esemplari aventi vertebre caudali sinapomorfiche con Kemkemia possono essere attribuite con sicurezza a questo taxon.


Russell (1996) descrive due esemplari molto interessanti dal Kem Kem: i resti di due tetti cranici (frontale + parietale) di theropodi di taglia medio-piccola. I resti mostrano frontali fusi tra loro, triangolari e relativamente ampi, con una limitata proiezione ventrale delle mensole orbitali, ridotta espansione cerebrale, e parietali con una cresta sagittale. Questa combinazione di caratteri esclude molte linee di tetanuri ed è compatibile con gli abelisauroidi non-abelisauridi. Un'analisi preliminare di Megamatrice colloca questi resti in una politomia di neoceratosauri più derivati di Ceratosaurus. Pertanto,  i dati attuali avvalorano l'ipotesi che questi resti appartengano ad un abelisauroide. Sebbene sia possibile che appartenga ad un adulto di taglia medio-piccola, la non-ossificazione tra frontale e parietale e l'assenza di un marcato setto interorbitale ossificato potrebbero indicare che siano esemplari immaturi di una specie di grande taglia.
Dato che è possibile che Kemkemia sia un abelisauroide di taglia adulta medio-piccola, e Deltadromeus un abelisauroide non-abelisauride di grande taglia adulta, i tetti cranici descritti da Russell potrebbero appartenere ad uno di questi due taxa. In attesa che si scoprano resti cranici associati a questi theropodi, l'attribuzione dei tetti cranici di Russell (1996) a Kemkemia è una tra le alternative più plausibili.

Bibliografia:
Russell, D. A. 1996. Isolated dinosaur bones from the Tafilalt, Morocco. Bulletin du Muséum National d'Histoire Naturelle 18:349–402.

2 commenti:

  1. quanto sono lunghi la coda, i denti e gli artigli di un ramphorincus????

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    1. si scrive rhamphorhynchus!!!!!! informati prima di scrivere boiate

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