Tabella schematica dello studio di Paterna e Cau (2022) |
In particolare, in un post di alcuni anni fa, ho spiegato perché Sauroniops non può essere riferito a Carcharodontosaurus.
Recentemente, ho collaborato con Alessandro Paterna (Museo OPHIS di Teramo) nella descrizione e interpretazione di alcuni resti di dinosauro dal Kem Kem conservati nel loro museo. In particolare, due frammenti cranici, un mascellare (osso del muso) ed uno jugale (osso della zona zigomatica) mostrano caratteristiche allosauroidi e sono riferibili a grandi carcharodontosauridi. Il mascellare è molto interessante perché presenta una morfologia ed un tipo di ornamentazione della superficie esterna che è differente da quella di Carcharodontosaurus saharicus, e quindi dimostra che nel Kem Kem abbiamo almeno due carcharodontosauridi distinti.
In particolare:
1) questo esemplare ha la superficie laterale immediatamente sopra gli alveoli ornamentata da rugosità, mentre in C. saharicus la medesima area è liscia (le rugosità si estendono più dorsalmente ma non a ridosso degli alveoli).
2) questo esemplare ha una serie di fosse ovali che ricoprono la superficie laterale, mentre in C. saharicus abbiamo solo solchi orientati verticalmente.
3) questo esemplare ha il margine ventrale solo lievemente ondulato, mentre in C. saharicus il margine ventrale è sinusoidale a livello di ogni alveolo.
4) questo esemplare ha la superficie laterale uniformemente piatta, mentre in C. saharicus la superficie laterale è rigonfia in corrispondenza di ciascuna camera alveolare.
Questi elementi implicano che l'esemplare da noi descritto non appartiene a Carcharodontosaurus saharicus, invalidando l'ipotesi di Ibrahim et al. (2020) che tutto il materiale carcharodontosauride dal Kem Kem sia attribuibile a C. saharicus.
Confronto tra la superficie subcutanea del mascellare in Carcharodontosaurus iguidensis (fonte) (A) dal Cenomaniano del Niger, il frammento di mascellare dal Kem Kem descritto da Paterna e Cau (2022) (B) e il mascellare nel neotipo di Carcharodontosaurus saharicus anche esso dal Kem Kem (C, foto di C. Hendrickx, che ringrazio per l'utilizzo, immagine speculare per uniformare il confronto). Tutti mostrati alla stessa scala. Notare che i tre esemplari differiscono nel tipo di ornamentazione, nell'estensione dei forami neurovascolari e nella forma del margine ventrale. L'esemplare (B) dimostra la presenza di un secondo carcharodontosauride nei letti del Kem Kem, distinto da C. saharicus. |
L'articolo è stato anche l'occasione per dimostrare in modo rigoroso perché il frontale che costituisce l'olotipo di Sauroniops sia distinto dai frontali di Carcharodontosaurus, abbia dimensioni comparabili (persino maggiori!) di quelle di Carcharodontosaurus saharicus, e non sia un esemplare immaturo di C. saharicus. Ibrahim et al. (2020) hanno sostenuto che il frontale di Sauroniops sia un esemplare immaturo di Carcharodontosaurus, lungo circa il 60% di quello del neotipo di C. saharicus. Nel nostro studio (Paterna e Cau 2022) dimostriamo che il metodo usato da Ibrahim et al. (2020) per stimare le dimensioni di Sauroniops non è accurato: applicando quello stesso metodo, abbiamo calcolato a posteriori il cranio di Meraxes (che è lungo circa 127 cm) ottenendo un valore che sottostima significativamente le sue dimensioni reali. Inoltre, se si confrontano tutte le misure omologhe tra i frontali carcharodontosauridi, il frontale di Sauroniops rientra nel range di dimensioni di quello neotipico di C. saharicus e di quello olotipico di Giganotosaurus carolinii. Inoltre, Sauroniops ha caratteristiche che non ricadono dentro la variabilità dei frontali riferiti a Carcharodontosaurus, né che sono riconducibili a diversi stadi di crescita del medesimo taxon.
Pertanto, non ci sono motivi validi per considerare il frontale di Sauroniops un esemplare immaturo di C. saharicus. Il cranio del neotipo di C. saharicus è stato stimato lungo tra 140 e 160 cm, mentre quello dell'olotipo di Giganotosaurus carolinii è risultato intorno a 159-169 cm (entrambe le stime basate sul metodo seguito da Canale et al. 2022). Pertanto, è plausibile stimare la lunghezza del cranio di Sauroniops in quel medesimo range. Misure più accurate sono, ovviamente, del tutto speculative dato il materiale a disposizione.
Per la gioia di grandi e piccini, le immancabili silhouette scalate sulla base di confronti tra un singolo osso! (Silhouette basate su disegno di M. Auditore). |
Purtroppo, in base ai dati attuali, non è possibile stabilire se il mascellare che abbiamo descritto nel nuovo studio appartenga a Sauroniops. Nondimeno, sia il frontale di Sauroniops che il nuovo frammento mascellare dimostrano che sia a livello di ossa mascellari che di ossa frontali, nel Kem Kem abbiamo due distinti morfotipi di carcharodontosauride, avvalorando l'ipotesi che in queste associazioni siano presenti più taxa distinti. Questa diversità di specie è analoga a quanto osservato nelle contemporanee associazioni che si susseguono nel Cenomaniano della Patagonia, dove sono presenti almeno due taxa differenziabili per caratteristiche simili a quelle che distinguono i vari taxa nordafricani (ad esempio, Mapusaurus e Meraxes dalla Formazione Huincul).
Un nuovo episodio del podcast è dedicato alla storia dei resti di Carcharodontosaurus ed a questa nuova pubblicazione.
Ringrazio Alessandro Paterna per avermi invitato a studiare questo materiale. Ringrazio S. Brusatte, J. Canale e C. Hendrickx per averci inviato fotografie di alcuni esemplari citati nello studio.
Bibliografia:
Canale JI, Apesteguía S, Gallina PA, Mitchell J, Smith ND, Cullen TM, Shinya A, Haluza A, Gianechini FA, Macovicky PJ. 2022. New giant carnivorous dinosaur reveals convergent evolutionary trends in theropod arm reduction. Current Biology 32(14): 3195-3202.
Ibrahim N, Sereno C, Varricchio DJ, Martill DM, Dutheil DB, Unwin DM, Baidder L, Larsson HCE, Zouhri S, Kaoukaya A. 2020. Geology and paleontology of the Upper Cretaceous Kem Kem Group of eastern Morocco. ZooKeys. 928:1-216.
Paterna A. & Cau A. 2022. New giant theropod material from the Kem Kem Compound Assemblage (Morocco) with implications on the diversity of the mid-Cretaceous carcharodontosaurids from North Africa. Historical Biology DOI: 10.1080/08912963.2022.2131406.