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17 giugno 2022

Therizinosaurus cheloniformis for dummies

Selezione di elementi della mano di T. cheloniformis (da Zanno, 2010).


Se siete stati al cinema in questi giorni, probabilmente avrete visto l'ultimo episodio della esalogia di Jurassic Park, e di cui abbiamo accennato, marginalmente, in questo blog. Nel film, c'è un mostro che viene etichettato come "Therizinosaurus". Siccome il mostro potrebbe essere quindi scambiato per un Therizinosaurus dallo spettatore acerbo di dinosauri, è dovere del qui presente paleontologo specializzato in theropodi di scrivere questo post solo per quei quattro lettori che sono curiosi su cosa sia un vero therizinosauro.

I primi resti di Therizinosaurus sono descritti da Maleev nel 1954. Si tratta di poche ossa, alcuni frammenti di coste e di ungueali, rinvenuti nel bacino del Nemegt in Mongolia. Le coste appaiono lunghe e piatte, e gli ungueali come delle falci strette ed allungate, ma apparentemente dotate di leve flessorie poco prominenti. Maleev interpreta questi bizzarri resti come appartenenti ad un grande rettile acquatico simile ad una tartaruga marina (da qui il nome "Therizinosaurus cheloniformis", rettile con le falci simile ad una tartaruga).

Ulteriori resti parziali vengono rinvenuti nel bacino del Nemegt e descritti tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80. In totale, sono noti cinque esemplari, tutti molto frammentari, che ci informano sulla morfologia del cinto pettorale, di buona parte del braccio, alcune coste e gastrali e di parte della gamba. 

Non si conoscono resti del cranio né della colonna vertebrale. Pertanto, stimare le dimensioni effettive e le proporzioni di questo animale è arduo. Come ci insegna Deinocheirus, illudersi di "dedurre" un theropode gigante noto solo da resti degli arti "ricavando" il resto dai parenti prossimi è spesso del tutto illusorio e fuorviante. Sovente, le versioni giganti di un clade dinosauriano sono anche quelle più bizzarre ed aberranti, quindi è possibile che anche Therizinosaurus segua questa regola. Le dimensioni della scapola rispetto a quelle del femore sono abbastanza conservative in Theropoda, e questo, applicato a Therizinosaurus, suggerisce che l'animale possa essere stato nel range dimensionale dei tyrannosauridi e di Deinocheirus. Tutto il resto è però del tutto speculativo.

Sebbene si conoscano crani completi e buona parte della colonna vertebrale di altri therizinosauridi (Erlikosaurus e Nothronychus graffami), non è possibile dedurre automaticamente proporzioni e dimensioni di questi elementi in T. cheloniformis "estrapolandoli" da quelle specie. Disporre di qualche vertebra aiuterebbe a capire se l'animale era di morfologia gracile o robusta. Tuttavia, se inquadriamo filogeneticamente Therizinosaurus, è ragionevole supporre che il cranio fosse relativamente piccolo e leggero, con il muso affusolato e la dentatura nella parte anteriore della bocca priva di denti e sostituita da un becco. Ma sospetto che, come l'anomalo cranio "hadrosauriforme" di Deinocheirus non sia una semplice versione riconducibile automaticamente da quello "classico" ornithomimoide, la ricostruzione della testa di Therizinosaurus sia impossibile senza prima avere resti della testa. 

Il braccio di Therizinosaurus ha l'omero robusto e sigmoide, con ampia cresta deltopettorale, mentre le falangi delle dita sono corte rispetto agli ungueali. Queste proporzioni nell'arto sono molto diverse rispetto a Deinocheirus, e potrebbero indicare una ecologia differente e non competitiva rispetto a quella dell'altro gigante maniraptoriforme del bacino del Nemegt. Omero robusto e sigmoide indicano potenza ed una ampia capacità di rotazione dell'arto, mentre le falangi corte combinate agli ungueali molto lunghi e falciformi suggerisce un movimento della mano poco efficace nell'afferrare rapidamente oggetti ma più adatto ad esercitare una grande pressione. Ciò implica che Therizinosaurus non fosse un "affettatore" o "sciabolatore" rapido, né tanto meno un predatore (come deducibile dalla sua appartenenza a Therizinosauria), quanto piuttosto un animale "scavatore" oppure "sfrondatore" o comunque più efficiente nel generare movimenti lenti e potenti piuttosto che rapidi e veloci. In mancanza del cranio, non possiamo stabilire se l'inusuale allungamento degli ungueali sia legato a specializzazioni alimentari. 

Il piede è corto, compatto e graviportale, con anche il primo dito coinvolto nel sostegno del peso, come negli altri therizinosauridi. L'animale era quindi relativamente lento e stabile (per gli standard theropodiani): è plausibile che l'arto anteriore fosse impiegato anche per la difesa contro i predatori (probabilmente, solo i tyrannosauridi possono essere stati pericolosi per un animale adulto).

     

Bibliografia:

Zanno, L.E. (2010) A taxonomic and phylogenetic re-evaluation of Therizinosauria (Dinosauria: Maniraptora). Journal of Systematic Palaeontology, 8(4). 503-543.


 

1 commento:

  1. grazie, molto interessante. Speriamo di avere sorprese in futuro
    Emiliano

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