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20 maggio 2019

Quando sei un paleontologo, realmente?



Circa 10 anni fa, fui invitato a partecipare come ospite alla inaugurazione della prima edizione della mostra “Dinosauri in Carne e Ossa”. Gli organizzatori, Simone Maganuco e Stefania Nosotti, mi contattarono alcune settimane prima dell'evento per definire alcuni dettagli della mia partecipazione all'evento. In particolare, siccome la mostra era prettamente paleontologica, mi chiesero se per me non ci fossero problemi ad essere definito “paleontologo” nelle eventuali relazioni e interazioni con il pubblico. A quel tempo, avevo svolto le mie prime ricerche paleontologiche, e pubblicato i miei primi articoli tecnici su materiale fossile. Sebbene mi facesse piacere essere invitato come “esperto”, non mi sentivo ancora “maturo” per tale riconoscimento. A mio avviso, il mio livello di “professionalità” NON era ancora sufficiente per definirmi a tutti gli effetti “un paleontologo”. Ho sempre avuto un enorme rispetto della parola “paleontologia”, e non volevo abusare di una qualifica che stavo ancora maturando. Quindi, risposi loro che, siccome il mio titolo di studio era Dottore in Scienze Naturali, avrei gradito essere definito per quello che effettivamente ero ufficialmente, un naturalista (titolo di studio che ho sempre amato e che sono fiero di portare, anche ora che ho anche acquisito il Dottorato in Scienze della Vita, della Terra e dell'Ambiente). Gli amici di “Dinosauri in Carne e Ossa” compresero la mia titubanza, ma mi risposero che non avrei dovuto nascondere la mia competenza paleontologica, specialmente in quella occasione. Alla fine, trovammo un compromesso, e fui introdotto come “naturalista paleontologo”.

Un ricordo di quella esperienza di un decennio fa.


Perché racconto questo episodio personale avvenuto un decennio fa?

Viviamo in un'epoca in cui è relativamente facile millantare titoli, crediti e competenze che non si possiedono. Basta creare una pagina su internet piena di attribuzioni più o meno tecniche, basta gonfiare il Curriculum Vitae con le più svariate definizioni, basta dichiarare senza averne diritto, di possedere una qualche certificazione, ed ecco che Mister Tizio diventa come per magia “Dottor Tizio”.
Io odio questa pessima tendenza dei nostri tempi, e disprezzo tutti quelli che mentono sulle proprie effettive competenze o qualifiche.
La odio per due motivi.

Il primo, più ovvio, è che spesso queste “attribuzioni” sono false. Capita spesso di leggere notizie di politici che millantano titoli di studio che non possiedono, o di “medici” e guaritori che in realtà risultano essere solo dei ciarlatani e truffatori senza alcuna esperienza in ciò che pretendono di fare. Purtroppo, vedo che Internet ha solo accentuato questa tendenza.
Il secondo motivo, più sottile ma molto più importante, è che questa pessima abitudine va esattamente in direzione opposta a come io ritengo che debbano essere definite e stabilite le competenze e qualifiche.

Non siamo noi che ci “auto-proclamiamo” un titolo o una competenza. Noi riceviamo tale titolo e competenza DAGLI ALTRI.

Nessuno si auto-proclama Dottore in Scienze Naturali. Tu diventi tale perché una commissione di esperti ti ha esaminato, giudicato e proclamato. Tu diventi tale perché hai passato decine di esami di valutazione da parte di altrettanti gruppi di valutazione, ognuno formato da esperti in quel particolare ambito.
Tu acquisisci quel titolo, quello status, perché sei stato giudicato meritevole DAGLI ALTRI.

E questo discorso deve valere sempre e comunque in ogni ambito.

Non si diventa “paleontologo” solo perché si è appassionati di fossili.
Non si diventa “paleontologo” solo perché si va a scavare in zone fossilifere.
Non si diventa “paleontologo” solo perché si prende in mano dei fossili e si sa il nome di quel pezzo.
Non si diventa “paleontologo” solo perché si scrive un blog sui dinosauri.
Non si diventa “paleontologo” solo perché si partecipa a qualche congresso paleontologico.
Non si diventa “paleontologo” solo perché si ha una laurea che comprende qualche esame sui fossili.
Non si diventa “paleontologo” solo perché si pubblica qualche articolo scientifico.

Si diventa paleontologo perché GLI ALTRI ti hanno riconosciuto tale e continuano a riconoscerti tale.
Si diventa paleontologo perché GLI ALTRI ti hanno riconosciuto e ti identificano come esperto in paleontologia, perché GLI ALTRI hanno maturato la fiducia nella tua competenza in materia.
Si diventa paleontologo perché GLI ALTRI ti chiamano a partecipare ad una spedizione paleontologica.
Si diventa paleontologo perché GLI ALTRI ti chiedono di collaborare allo studio di un fossile.
Si diventa paleontologo perché GLI ALTRI ti chiedono di revisionare un articolo scientifico per una rivista scientifica.
Si diventa paleontologo perché GLI ALTRI ti contattano per avere un commento tecnico su una nuova scoperta paleontologica da pubblicare in un report giornalistico.
Si diventa paleontologo perché GLI ALTRI ti invitano a partecipare ad un evento pubblico in cui la tua competenza ed esperienza è utile alla buona riuscita dell'evento.
Si diventa paleontologo perché GLI ALTRI sono il vero giudice per essere tale. E tanto più quei giudici sono competenti, tanto più il tuo status sarà fondato.

Non sei tu che decidi se sei un paleontologo.
La tua volontà, la tua passione, la tua determinazione e desiderio NON sono ciò che ti rende tale. Sono fondamentali, ma non sufficienti. Tu sei un paleontologo in misura della quantità e qualità di persone che ti hanno riconosciuto tale, ed in proporzione con il numero di eventi, episodi ed occasioni in cui tu sei stato riconosciuto tale DAGLI ALTRI.

Per questo motivo, oggi posso sentirmi sinceramente onorato di essere considerato dagli altri un paleontologo, mentre dieci anni fa, quando ero ancora all'inizio della mia esperienza paleontologica, ero giustamente titubante nel sentirmi chiamare tale, e non avrei osato attribuirmi tale status.

E questo discorso vale per qualsiasi altro titolo, attribuzione, status e carica uno voglia attribuire a sé stesso. E non è importante per il titolo in sé (spesso, purtroppo, il solo feticcio che spinge le persone ad "auto-attribuirsi" titoli), ma perché noi riconosciamo il ruolo e l'importanza dell'esperienza e della competenza nella società, e quindi sentiamo che sia la società stessa la sola a poter riconoscere il nostro valore.
Le auto-proclamazioni lasciamole ai pazzi e ai dittatori.

6 commenti:

  1. Come disse Andreotti: "non basta aver ragione, serve anche qualcuno che te la dia"

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  2. La tragedia è che per un numero non indifferente di persone tutto quello che hai scritto alla fine non conta niente, probabilmente è pure inutile. Basta leggere qualche post sui social o su qualche blog/sito tenuto chissà da chi per sentirsi alla pari di chi il curriculum se l'è sudato punto per punto. E leggi/ascolti massaie che contraddicono medici affermati, elettricisti che si contrappongono a fisici rispettati e altri deliri vari. Mala tempora currunt...
    Alberto

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  3. per definizione del dizionario italiano paleontologo è una persona studiosa di paleontologia

    tutto il resto è totalmente soggettivo e speculativo

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  4. per definizione del dizionario italiano paleontologo è una persona studiosa di paleontologia

    tutto il resto è totalmente soggettivo e speculativo

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  5. per definizione del dizionario italiano paleontologo è una persona studiosa di paleontologia

    tutto il resto è totalmente soggettivo e speculativo

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  6. Il classico commento di chi non sa di cosa sta parlando.

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