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23 maggio 2015

Zar Bonaparte e lo Stegosauro del Futuro

“Le Cinque Giornate di Bonaparte” è un film francese del 1976 che racconta alcuni eventi legati alla battaglia di Varsavia del 1806. Come saprete, nel 1806, Napoleone Bonaparte, di ritorno dalla Campagna delle Indie e appena incoronato Imperatore di Tutte le Russie, dovette affrontare una rivolta polacca fomentata da prussiani e inglesi. Il film è rimasto negli annali per l'accurata fedeltà negli arredi e nei costumi, mentre fu aspramente criticato per le numerose imprecisioni storiche, prima tra tutte che non avvenne mai una battaglia di Varsavia del 1806, che Napolenone non andò mai in India e, sopratutto, non fu mai incoronato Imperatore di Tutte le Russie. Nella logica interna del film, tutta incentrata su alcuni personaggi gravitanti attorno alla cerchia dei più stretti collaboratori di Napoleone, questi dettagli di fredda storiografia sono comunque marginali, e qualora fossero stati rispettati, sarebbero stati irrilevanti per il successo del film. Nondimeno, sono sicuro che molti di voi non considererebbero un film del genere (che, spero, avrete colto che è del tutto di mia fantasia) come una rappresentazione di Napoleone Bonaparte. Se molti di voi sono come me, e hanno storto il naso non appena hanno letto “Imperatore di Tutte le Russie” (se non direttamente da “battaglia di Varsavia del 1806”), esistono anche coloro che, invece, considerano le polemiche verso questi dettagli storici in un film del tutto pretestuose, se non addirittura ridicole. E non per motivi di “libertà creativa”, ma per una motivazione più squisitamente “ontologica”. In base a questa corrente di pensiero, infatti, non si può escludere del tutto che, forse, Napoleone abbia effettivamente guidato i russi durante una battaglia in suolo polacco nel 1806, né che egli sia stato a capo di una spedizione in India. Chi di noi era presente allora per controllare? Ed anche basandoci sui dati storici giunti fino ad oggi, dobbiamo riconoscere che non tutti i giorni della vita del Bonaparte sono stati trascritti e documentati: quindi, è possibile teoricamente che nelle lacune della storia ci sia spazio per ammettere quelle cinque giornate in Polonia. La Storia, difatti, non è conosciuta al 100%, ed esistono quindi ampi margini di non-conosciuto in cui gli eventi fittizi del film potrebbero comunque essere considerati realistici, plausibili, corretti ed accurati. E comunque, anche se i fatti narrati ne “Le Cinque Giornate di Bonaparte” fossero del tutto inventati, nessuno può impedirci di considerare Zar Napoleone I un personaggio molto più cool ed interessante dell'autentico Bonaparte Imperatore dei Francesi.

Se quello che avete appena letto vi pare assurdo o ridicolo, avete delle ottime ragioni. Nondimeno, quando si trasla dalla Storia alla Paleontologia, i giudizi critici verso questi atteggiamenti sfumano nella accondiscendenza, e sovente ci limitiamo a sorridere di commenti come questi qua, che in questi giorni riempiono i vari siti e forum che parlano di Billy World:



Il primo commento, dopo tutto, è innocuo. Non ho nulla contro chi pensi veramente che una dozzina di creature cinematografiche vagamente dinosauromorfe, che si vedono sì e no dieci minuti, siano preferibili a migliaia di resti fossili reali frutto di due secoli di ricerca. Dopo tutto, il mondo è bello perché è vario, e quindi c'è posto per chi beve la così detta “birra analcolica” al posto della birra, mangia al fast food invece che in trattoria, e preferisce le bionde finte platino invece delle brune originali. Quindi, c'è anche posto per chi considera i pupazzi di un film preferibili ai fossili di Dinosauria.
Contenti loro...
Il secondo commento è, invece, molto più interessante, ed a tratti problematico. In effetti, io considero quel genere di commento il più puro concetto da dinomaniaco. Esso è, difatti, l'essenza del giustificazionismo dinomaniacale. Se cogliete la sottile “logica” del commento, noterete che esso sia esattamente opposto a ciò che guida i post che scrivo su Billy ed il Clonesauro. Nei miei post, uso gli errori scientifici del film come pretesto per parlare di scienza: la finzione è una scusa per parlare di scienza reale. Nel commento sopra, invece, gli errori di fatto presenti in un film, confermati dai dati scientifici, vengono “giustificati” e quindi negati in quanto tali, inserendoli nella nebulosa regione del “possibile”. Di conseguenza, il dato della scienza reale viene degradato ad una mera alternativa non privilegiata in un insieme di tanti “fanta”-dati privi di sostegno empirico. Ciò che, semplicemente, dovrebbe essere riconosciuto come un innocuo errore dei realizzatori del film, quindi riconosciuto come il frutto di una scarsa consulenza scientifica, viene invece “reificato” a “possibilità scientifica”, in base ad una distorta manipolazione del concetto: “assenza di evidenze non è evidenza di assenza”. Trovo molto interessante che questo tipo di commento sia molto simile a quelli di chi si ostina a negare le piume in certi dinosauri pur di mantenere viva un'iconografia ormai ampiamente falsificata da dozzine di fossili. Il commento pare affermare che quelle imprecisioni scientifiche presenti nella finzione del film potrebbero essere possibili, dato che potrebbero semplicemente rappresentare qualcosa che la scienza non ha ancora scoperto. E quindi, non si potrebbe negare che forse gli stegosauri potessero all'occorrenza far strisciare la coda, mantenendola in una postura altresì negata dai fossili noti. Perché? Semplice: siccome non abbiamo scoperto tutti gli scheletri di stegosauro esistiti nel Mesozoico, non possiamo negare che, forse, qualche stegosauro non ancora scoperto si fosse evoluto in un modo ancora ignoto, assumendo proprio la forma che vediamo nel film. Quindi, non si può attaccare le ricostruzioni del film, dato che, forse, un giorno troveremo proprio i dinosauri come quelli del film!

Spero stiate ridendo per quello che avete appena letto, eppure è ciò che esattamente dichiara quel commento. Così come c'è abbastanza spazio vuoto nella biografia napoleonica per inserire cinque giornate polacche in cui ha assediato Varsavia, il record fossile noto è così lacunoso che c'è spazio per includere tutti i dinosauri di fantasia inventati (più o meno coscientemente) dall'uomo. E la limpida tranquillità con cui si deforma il concetto di dinosauro (anzi, il concetto di evidenza) è il segno di una totale mancanza di mentalità scientifica, ancora dominante in molti.

La scienza (inclusa la paleontologia) si basa su ciò che conosciamo, non su ciò che non conosciamo. Pare un'affermazione ovvia e ridicola, eppure molti sembrano dimenticarla. Nessuna delle nostre affermazioni sui dinosauri è fondata su “cose che non si conoscono”. Usare il “non conosciuto” come fondamento per affermazioni scientifiche è una contraddizione. Attenzione, ciò non significa che la scienza si basi solamente su fatti diretti. Esistono numerose fonti indirette di informazione (ad esempio, l'inferenza filogenetica) le quali tuttavia hanno sempre una base in ciò che conosciamo direttamente. Ma affermare che una obsoleta ricostruzione di dinosauro – smentita dai dati attualmente noti – sia “possibile” e quindi “non rifiutabile” appellandosi a ciò che non è un dato, ma solo una possibilità (o meglio, una speranza sentimentale legata da un film), non è scientifico. Pertanto, il secondo commento, inavvertitamente, si contraddice proprio in ciò che vorrebbe “salvare”: quando pretende di mantenete dentro l'alveo dello scientifico qualcosa non basato su un approccio scientifico. Uno stegosauro con la coda che striscia o un parasaurolofo con una morfologia fasulla hanno legittimità nel mondo della fantasia e dell'arte, ma non possono essere considerati “scientifici”, né tanto meno dovrebbero essere “giustificati” o “salvati”. Quindi, volerli giustificare “scientificamente” in base a ciò che non ha fondamento nei dati noti è una contraddizione, se non una perversione mentale.

Perché perversione? Perché invece di accettare una semplice verità (ovvero, quelle ricostruzioni sono scientificamente inaccettabili), si preferisce giustificare in toto una finzione scientificamente grossolana abbattendo il confine tra scientifico e non-scientifico.

16 commenti:

  1. Considera che in ambito storico non è affatto così peregrino il tuo paradosso napoleonico e gli effetti degenerati sulla coscienza di fenomeni ed epifenomeni. I media sono colmi di "documentari" e opere cinematografiche imbarazzanti sulla Roma antica o la seconda guerra mondiale (ad esempio) tanto che ci sono diverse persone convinte che il gladiatore Massimo fosse legittimo erede di Marco Aurelio e che abbia ucciso Commodo in duello e che Auschwitz sia stata liberata dagli americani e non dai sovietici. Non sto scherzando, sul serio c'è chi ne è convinto e se gli viene fatto notare l'errore o ti risponde che "ma perché, tu eri là" (??) "il risultato non cambia"(???), oppure che comunque sono film e prodotti tv che non c'entrano con la "storia vera" o peggio ancora che "avranno impiegato esperti per creare quei prodotti quindi sarà così" con un pessimo principio d'autorità antiscientifico. Alla fin fine in troppi pensano che la storia non sia anche essa scienza che si basa su fonti, reperti e teorie da sondare ma piuttosto qualcosa che ha a che fare con la narrativa, mentre la paleontologia una scienza inutile che si occupa di mostri che hanno "senso" modernista solo in film per ragazzini.

    Lorenzo

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    1. I fossili hanno come nemico solo il tempo...la storia ha PURE quelli proprio REMANO CONTRO per interessi propri ;)
      Più che chiedere scioccamente "ma tu eri là?" si dovrebbe chiedere "non ti pare che sta versione dei fatti faccia comodo a qualcuno?"
      Povera Storia

      Davide

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  2. Considero in tutto e per tutto validissimo il tuo assunto. Posso solo da "history buff" (maniaco di storia detto all'albionica) far notare che hai scelto come paragone un personaggio (il nostro buon Boney N) di cui è documentato ogni giorno della sua esistenza da quando diventò imperatore nel 1804 (e forse da prima) grazie a degli archivi, diari, eventi di guerra etc. :) ma sia chiaro che non è una critica!!!

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  3. Certe arzigogolazioni come il commento su stegosaurus che hai riportato sono davvero totalmente superflue...

    Le incorrettezze paleontologiche possono risolversi nei seguenti semplicissimi modi:

    Motivo Reale: i creatori se ne son fregati/han puntato sulla nostalgia.

    Motivo "in universe" (che poi è quello che interessa ai più): è una manipolazione genetica/nell'universo di Billy i dinosauri ERANO COSI'.

    Certo io pure ho fatto un arzigogolata simile su Wu che li fa apposta così, ma il punto del mio discorso era il proporre una via di uscita "di classe" che il franchise poteva usare per fare quello che jp1 ha fatto a uso tempo,.. e NON cercare di conciliare a forza la realtà con quello che è "SOLO UN FILM" (stavolta sta osservazione suona molto meglio vero?8D).

    Ci sono due tipi principali di dinomaniaci.

    A) Quello che crede ancora che jp e la paleontologia abbiano qualche legame di sorta (esemplificato dallo stegosauraro dell'articolo).

    B) Quello che era come l' "A" ma ha capito come stan le cose e, preso male, è passato da un estremo all'altro e ora di paleontologia è jp assieme non ne vuole più sentirne parlare nemmeno in maniera frivola (per intenderci, i "èsolounfilm-ari" distruttivi).

    Ah si...poi ci sono anche quelli che indulgono nella dinomania pur tenendola alla "giusta distanza" (non tagliata fuori" come i B) e si beccano il meglio dei 2 mondi...sempre che un tale stato di cose non sia automaticamente un segno di assenza della dinomania stessa...

    Davide

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  4. Confermo il commento di Andrea, di Napoleone esiste una biografia, scritta ad inizio '800, giorno per giorno, maniacale, scritta da una nobildonna del suo enturage (non è un'opera storica in senso stretto, ma viene ancora usata come fonte).
    Il che non ha impedito di far film, belli e brutti, su Napoleone completamente inventanti e di fantasia, poi la licenza poetica dello sceneggiatore può essere inteligente, ad esempio I vestiti nuovi dell'imperatore (2001), di Alan Taylor. Non è "storia", ma "fiction", eppure ben fatta e non irrispettosa verso la storia, così come il romanzo N da cui è stato tratto Io e Napoleone di Paolo Virzì (2006).

    Anzi, vicende sapientemente romanzate possono produrre film e libri che riflettono la storia, inventandola di sana pianta ma rendendo comprensibile alcuni temi di grande interesse. Rimanendo in ambito "napoleonico" I Duellanti, libro di Conrad e fil di Scott, raccontano benissimo due modi di essere ufficiale nelle armate nepoleoniche, due mentalità contrapposte dell'epoca, in un prodotto, per altro, di altissimo livello sia letterario che cinematografico.

    Tra i film storici pullulano esempi alla JW, anche se, per fortuna, nella mia esperienza dire "non è andata così" non provoca reazioni di chiusura. Generalmente su un film di cassetta i problemi non si pongono perchè manca il dinomaniaco.
    Per rimanere in tema Spilberg parlare de I predatori dell'arca perduta come di un film di assoluta fantasia, sia per la ricostruzione folle dell'Egitto anni '30 (pieno di nazisti dell'Africa Korps!?!?!) o dell'Egitto faraonico immaginario, non mi ha mai procurato gli attacchi che vedo su questo blog ogni volta che si parla di Billy.

    Il problema semmai è quello ideologico, alcuni dei film più sbagliati dal punto di vista storico trattano temi forti dal punto di vista politico, o d'attualità, collocandoli in un passato non troppo recente. Un esempio eclatante è 11 settembre 1683, di Renzo Martinelli (2012), film brutto tecnicamente (gli effetti speciali sono imbarazzanti), in cui personaggi che si chimano come i veri protagonisti del secondo assedio turco di Vienna, fanno e dicono cose inverosimili-impossibili-false (e sono vestiti in modo improbabile, in scenografie irrealistiche). Altro esempio, rimanendo sempre in tema del medesimo regista è Barbarossa (2009), di cui sono uscite ottime recensioni critiche da parte di numerosi medievisti e storici italiani, che ne hanno demolito ogni più piccolo dettaglio storico.

    In quei casi (molto diffusi anche all'estero) l'equivalente del "dinomaniaco" non è l'appassionato del film, ma il ministro della cultura di turno, o il potere politico-economico.

    Valerio

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    1. D'accordo con te, posso solo aggiungere che al di la' dell'aspetto ideologico (film pesantissimi quelli di Martinelli, comunque la si pensi!) credo che la questione "dinosauri inventati si o no" sia paragonabile all'uso che si fa nei film (stranamente nei film piu' risalenti c'è un uso più attento) di guerra dei carri armati o mezzi vari (o divise, ma queste di norma grazie a reparti costumi validissimi sono meno frequenti) e "svarioni" conseguenti. A me da appassionato girerebbero parecchio se ci mettessero (scientemente e non per necessità) un Abraham M1 o un Leopard 2 in un film sulla Battaglia delle Ardenne. Oggi si potrebbe fare di tutto per essere realistici.Creare una parte superiore identica per dimensioni e proporzioni di una torretta di Tigre 2 e poi fare il resto in CG. Allo stesso modo trovo irritante che un film di dinosauri e di dinosauri ve ne erano un'infinità , si scelga di andare sul creativo assoluto e inventarne uno che non ha un corrispondente reale. Andrea

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  5. La volontà artistica di realizzare un prodotto scorretto dal punto di vista storico/scientifico, ma di grande valenza comunicativa, o di intrattenimento, non è in discussione. Il problema si presenta quando il prodotto, in questo caso cinematografico, è strettamente legato a caratteristiche di presunto realismo. JP emoziona se si accetta l'assunto per cui "vengono riportati in vita i dinosauri", in caso contrario risulta un assurdo monster movie. Esiste quindi la necessità di essere corretti riguardo quello che si va a raccontare, proprio perchè tale caratteristica è richiesta per la buona riuscita del film. Nel momento in cui si va però a cavalcare l'ignoranza dei più e si presenta un'immagine falsa, impossibile o datata (quali che siano le motivazioni) diventa una colpa grave. Esiste chi dedica la vita allo studio e alla conoscenza di determinati argomenti, e vederli svenduti, storpiati senza alcuna ragionevole necessità, in un contesto artistico che ipocritamente pone le sue fondamenta su una parvenza di realismo, è offensivo e degradante.

    È giusto richiedere allo spettatore la capacità di sospendere l'incredulità, ma solo se e quando è necessario. Tanto per dire, se si parlasse di animazione, non ci si porrebbe alcuna questione riguardo dinosauri umanizzati e parlanti. Purtroppo non tutti hanno la sensibilità per godersi un prodotto di intrattenimento e racchiuderlo nei propri (stretti) limiti.

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    1. Trovo che il livello vero di perversione sia però il dinomaniaco JP-JW.
      Cioè JW è un prodotto d'intrattenimento mal fatto e privo di qualsivoglia verosomiglianza scientifica, un film de mooostri, la cosa non mi fa ovviamente piacere, ma non mi scandalizza.
      Mi scanzalizza invece chi si arrampica sugli specchi e fa tripli salti capriati per "dimostrare" che, invece, è corretto; per altro pontificando di cose che non conosce nemmeno a livello di appassionato di base, figuriamoci a livello accademico.

      Insomma se qualcuno, che è titolato per farlo, ti fa notare un errore scientifico in JW (o anche nel primo, "sacrosanto" JP) ringrazialo e diventa consapevole di quell'errore, non negare il problema.

      Valerio

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    2. esiste gente che adora i film DE MOSTRIIIII !!!

      non capisco che problema ci sia anche fosse , e lo è, un film di questo tipo...
      C è gente, anche molto intelligente e colta , che comunque adora questo tipo di film e di prodotti di intrattenimento ludico.
      Io personalmente, adoro la scienza, ma nel cinema e fumetti sono appassionatissimo a storie di mostri.
      Anche vecchissimi.
      Sono, per così dire, un cultore del genere monster movie anche dei primissimi film di questo tipo in bianco e nero . . .
      Per dire. . .
      Cioè esiste anche un mondo, una realtà ( diciamo culturale ) che gira attorno all' arte e agli effetti visivi di questo tipo di cinema . . .

      Questo mio messaggio non è contro CAU, che adoro , ma è solo riferito alla tua frase di in cui sembri denigrare i film de mooostri !!
      Spesso sembra quasi che molti di voi tengano in considerazione solo la passione scientifica e paleontologicamente corretta per un film di questo tipo..
      E invece c è molto altro dietro.... !

      Paolo

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    3. Piccolo, marginale ed insignificante dettaglio a margine del tuo commento: questo blog non si chiama "Teratologica", ma "Theropoda". Che esistano o meno, e che piacciano o meno, i film "de mostri" non è pertinenza di questo blog.

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    4. Paolo, non c'è nulla di male nell'apprezzare qualunque tipo di film, ma è innegabile che il format in questione si avvalga di una parvenza di (falso) realismo. Il punto è riprodurre dinosauri in laboratorio, non draghi, non mostri della laguna, ne orsetti combattenti con simpatici foulard sul capo.
      Dico solo che, stando così le cose, non sarebbe stato male da parte di chi ha realizzato questo prodotto prendersi la responsabilità del "realismo" di cui si avvale.

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    5. Anche a me piacono i film de mooostri!
      Eccome!
      Aforo il fantasy in tutte le sue declinazioni, la fanascenza, la zoologia speculativa e quella fantastica.

      Solo che se faccio un film di draghi nessuno al mondo può dirmi che ho sbagliato a farli, se faccio un film su degli animali, che mostri non sono (o su dei dinosauri, che sono ipotesi scientifiche ricavate da fossili, o se preferite animali estinti) allora quando mi si fanno notare gli errori nella ricostruzione forse imparo qualcosa di più sugli animali.

      Vale per il T. rex o per Shark.

      Valerio

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  6. leggo sull'ansa, a proposito di un parco divertimenti italiano "in accordo invece con la major Universal Pictures International l'altra area particolare: Dinoland dedicata al regno dei dinosauri. In occasione dell'uscita l'11 giugno del nuovo atteso kolossal della saga Jurassic Park, Jurassic World, tutta la zona avrà uno speciale allestimento che rimanderà al fim, per far scoprire ai piccoli visitatori tutto l'universo di curiosità e notizie legate ai dinosauri protagonisti del film."
    cosa spiegheranno ai bambini? che i dinosauri avevano le squame, le code che strisciano a terra , i polsi dislocati e i mosasauri lunghi un centinaio di metri? oppure che le ricostruzioni del film sono inaccurate, frutto di fantasia o di una visione nostalgica?
    giusto per restare nel tema dell'innocenza del film e del "è solo un monster movie" - non lo è è un film, per definizione, con i dinosauri (temo, per di più, presentati come buoni perchè "naturali" contro il mostro cattivo perchè "innaturale" in una versione d'accatto e cassetta dell'ecologismo più manicheo) in cui le ricostruzioni dei dinosauri sono presentate come tali... e lette e interpretate da tutti come tali.
    ora, io e altri lettori seguono un po', nei limiti del possibile e delle proprie competenze/capacità, la paleontologia, ma chi non segue è ancora fermo ai dinosauri squamati, sempre e comunque.
    sabato scorso ho fatto un lungo viaggio in macchina con un amico e il suo bambino di 5 anni, che aveva un libro sui dinosauri, squamati e con i polsi dislocati naturalmente e, naturalmente, con la bocca spalancata e feroce...naturalmente il mio amico e collega che non segue la paleontologia e ha circa la mia età, non sapeva nulla di piume, filogenesi etc (non che io ne sappia chissà cosa, ma un filo in più di lui si): cosa arriverà al suo bambino?
    in edicola incomincio a vedere vari prodotti in salsa giurassica con code molli mascelle spalancate e squame...
    e pensare che almeno 10 anni fa regalai a uno dei miei nipoti un libro sui dinosauri perchè era splendidamente illustrato (mi sembra fossero acquerelli ) con dinosauri ritratti in pose normali ( non solo durante atti di predazione) e piccoli teropodi piumati. dovrebbe essere il minimo oggi.

    Emiliano

    ps mi scuso per la cattiva scrittura, ma l'interfaccia mi è molto faticosa...

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  7. Qui si prova a fare divulgazione, anche in modo ironico. Se qualcuno, come te, coglie queste cose e si rammarica per l'occasione perdura, per l'arretramento nel modo di concepire i dinosauri, per l'enorme meraviglia di ciò che sappiamo oggi ma che viene del tutto ignorata dal super-filmone che vedrà mezzo mondo, questo blog non è stato invano.

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    1. Io, casi della vita, faccio il supplente alle elementari.

      Quest'anno, durante una supplenza breve, ho accompagnato gli alunni di una terza al parco di Rivolta d'Adda.
      Lì siamo fermi come ricostruzioni agli anni '70-'80, grossomodo è lo stesso parco che visitavo io quando avevo 8 anni.
      Però la differenza la fanno gli educatori, sia io che una collega un po' più informata (l'anno prima era stata a "dinosauri in carne ed ossa"), sia preparando il viasggio, sia davanti alla vetroresina abbiamo parlato di come quelle ricostruzioni fossero sbagliate e perché.

      Credo sia servito molto (al di là dell'aspetto ludico delle gite e della bellezza di vedere animali vivi in un ambiente a misura di bambino, anche se datato), anche per fargli capire una cosa che ritenevamo importante, cioè che la scienza è un metodo con risultati perfettibili, e quello che negli anni '70 era considerato "giusto" ed "accurato" quarant'anni dopo è da considerarsi sorpassato e sbagliato.

      In qualunque viaggio d'istruzione o in qualunque progetto educativo la differenza la fa l'educatore, nel mio caso questo blog fiunge da corso costante di aggironamento. Tante volte, in quasi tutte le classi in cui sono stato, ho parlato di dinosauri, magari con in mano giocattoli improbabili, libri fermi agli anni '80, ecc., ma con frasi tipo "i dinosauri non si sono estiniti, oggi li chiamiamo uccelli", oppure "tenevano le zampe anteriori così non cosà..." ho ottenuto attenzione e interesse, facendo lezioni interessanti e divertenti.

      Grazie Cau anche a nome dei miei studenti.

      Valerio

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    2. certo che la differenza la fanno gli educatori :) e certo, tutto si può usare anche nel modo in cui hai fatto saggiamente tu.
      in alcuni casi, poi, le ricostruzioni hanno un valore storico (come quelle realizzate a fine '800 in Inghilterra) che, contestualizzato, raddoppia di efficacia educativa - in altri hanno un valore anche estetico: conservo ancora il mio "primo" libro "dei dinosauri" (consumato e sdrucito: me lo portavo perfino all'asilo, nel '74 o nel '75, ricordo che una volta me lo riempirono di ghiaia per scherzo) con le riproduzioni di Durian, che, anche se inaccurate alla luce delle scoperte attuali, sono ancora le migliori che conosca.
      e non parlo solo dei dinosauri, parlo di tutte le ricostruzioni presenti in quel libro, che ogni tanto consulto ancora.
      gli devo moltissimo sia in termini conoscitivi che emozionali - la mia passione non coltivata per i dinosauri (ma in generale per la paleontologia) risale ad allora e a quel libro.

      Emiliano

      Emiliano

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