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28 ottobre 2013

Le bugie hanno le gambe corte, e la pazienza ha un limite

Sto iniziando ad essere stanco, oltre che seccato, dallo scoprire dei "paleo-blog" che, invece di presentare fonti verificabili e argomenti controllabili, sono pieni di errori scientifici, di omissioni delle fonti, e in alcuni casi sono opera di persone che millantano competenze che invece non possiedono. E non solo millantano competenze che non hanno, ma arrivano a proporsi come autori di idee ed opere in realtà create da altri. Ovvero, mentono ai loro lettori.
Posso sorridere quando leggo post scritti da qualcuno che - palesemente - non sa il significato di ciò che scrive, e sorvolare sulle imprecisioni, perché ciò può essere l'opera di persone molto giovani che hanno ancora molto da imparare, ma che nondimeno hanno una passione che "sfogano" imitando (temi e stili de) gli scritti altrui. E fintanto che si trattava di ragazzi che parlano di concetti che non conoscono (spesso traendoli in modo ingenuo da opere scientifiche senza citarne la fonte), o di disegnatori alle prime armi con tanto entusiasmo e forse solo un piccolo eccesso di esuberanza, non ci trovavo nulla di grave (a parte il  dovere di correggere errori terminologici e concettuali: sono paleontologo, e se non correggo gli errori paleontologici quando li trovo, cosa ci sto a fare?). 
Ma quando si passa alla mistificazione della verità la faccenda diventa inaccettabile.

Ho scoperto che esiste un blog, in italiano, il cui autore ha scritto questo:
Il testo dice chiaramente che l'autore del blog vuole fare "chiarezza" su un tema che a suo avviso sarebbe non chiaro, e propone una "nuova" ricostruzione scheletrica, ed indica su quali basi proporrebbe questa "nuova" ricostruzione. Ottima iniziativa! C'è sempre da imparare da nuovi punti di vista, da idee e spunti originali!
Inoltre, dopo aver elencato i reperti fossili in base ai quali è realizzata la ricostruzione che egli "propone", l'autore del post mostra anche la ricostruzione stessa (da lui chiamata "restaurazione" [sic]):

In un secondo post, sempre nello stesso blog, l'autore ripropone la medesima ricostruzione scheletrica, che, a suo dire, egli avrebbe "aggiornato" (di fatto, ha solo deformato lievemente il cranio rispetto alla ricostruzione originaria, un'azione che con Photoshop richiede meno di un minuto... non ha senso chiamarlo "aggiornamento": è la stessa opera di prima con solo una lieve deformazione). 
In questo secondo post dichiara (tralasciate la prima parte della frase iniziale):

Notate che lo definisce "il mio contributo". Pertanto, stando alle sue parole, l'autore del blog ha proposto una nuova ricostruzione scheletrica di Carcharodontosaurus saharicus. Che sia una sua realizzazione, è confermato dalle parole molto confidenti che manifesta verso tale opera. Infatti, scrive più avanti:


A questo punto, sono molto incuriosito dalla storia "complicata ed a tratti simpatica" che sta dietro questa ricostruzione. Voi non lo siete? Da come ne parla, appare chiaro che è un episodio che lo coinvolge e di cui egli è parte ("simpatia" significa proprio "provare emozioni assieme"): dopo tutto, le sue parole non lasciando dubbi sul fatto che egli sia l'autore della ricostruzione.
Chissà se egli ci racconterà mai questa storia...

Anzi, ci penso io a raccontarvi questa storia "simpatica e complicata":
Ricostruzione (ormai "datata", di alcuni anni fa) di Carcharodontosaurus saharicus - assumendo l'ipotesi che esso sia sinonimo senior di Sigilmassasaurus. Opera di Marco Auditore.
Nonostante quello che l'autore del blog voglia farvi credere, la ricostruzione non è sua, né tanto meno gli argomenti usati per realizzarla. L'opera, di almeno 10 anni fa, è di Marco Auditore. Marco la realizzò in base all'ipotesi più accreditata a quel tempo, includendo il materiale del "morfotipo-Sigilmassasaurus" in Carcharodontosaurus
L'opera completa di Marco, in cui elenca i vari esemplari che ha usato per la ricostruzione: una lista generale, chiaramente tratta da questa, è menzionata nel post di quel blog. Tuttavia, Marco non è mai accreditato.

L'opera era online nel sito di Marco, attualmente chiuso. Su stessa ammissione di Marco, l'opera è datata, ed attualmente egli sta realizzando delle nuove ricostruzioni, che non sono online. 
Questa è la vera storia dell'opera. 
Lo avreste mai dedotto dalle parole dell'autore del blog? Ovviamente, no. Non pareva invece che - dalle sue parole - egli fosse l'autore della ricostruzione? Come mai egli non menziona mai Marco, né tanto meno si premura di citare la fonte da cui ha tratto l'opera? Dopo tutto, i fatti dimostrano che egli non è l'autore della ricostruzione, quindi aveva il dovere di dichiarare da chi avesse tratto l'opera. E perché invece quelle allusioni alla "storia complicata e a tratti simpatica", quando di fatto egli si è limitato a copiarla e incollarla, e a ripetere gli argomenti elencati da Marco nella versione originale dell'opera?
Lascio a ognuno la valutazione su questa faccenda. Che, per quanto marginale e secondaria rispetto a ben altri episodio di falsificazione (c'è di molto peggio in giro), è comunque significativa di una pessima tendenza che pare diffondersi online: il mentire e millantare, forti dell'anonimato e della mancanza di controllo che dona Internet.

Se qualcuno aveva considerato eccessive le mie parole contro quei blog i cui autori non sono attendibili né forniscono informazioni sulle loro professionalità, ora avete un'altra prova che non esageravo. La rete abbonda di mitomani, millantatori e bugiardi, che credono di poter fare quello che preferiscono, incluso mentire e rubare proprietà intellettuali altrui, illudendosi che nessuno se ne accorga... o quasi.
La paleontologia su internet può anche avere dei tratti scherzosi e "leggeri" (questo blog ne è un esempio), ma non dovrebbe mai ridursi a pagliacciate in cui si fa credere ai lettori eventi che non sono veri.

1 commento:

  1. mah qui siamo ai limiti del plagio, cioè di un reato. purtroppo la rete sembra fatta apposta per questo genere di cose (plagi, mancate citazioni, assenza di fonti, esperti della domenica) e, non so perchè, alcune discipline sembrano attrarre più di altre sedicenti esperti.
    non credo ci sia rimedio eccetto il perseguire con serenità e coerenza il proprio (ciascuno nel suo campo) serio lavoro - che implica anche, naturalmente, lo smascherare i presunti esperti i plagi etc...
    non è mai inutile perchè mette i lettori in condizione di avere strumenti interpretativi più sottili.

    del resto, se proprio devo dirlo, la natura "farlocca" del blog che citi si evince anche dal linguaggio che usa

    Emiliano

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