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10 dicembre 2012

Una Nuova Era Paleoartistica?

L'ipertofica gorgiera pneumatizzata di Apatosaurus (opera di Troco).
La paleo-blogosfera in lingua inglese è in questi giorni attraversata da commenti unanimamente positivi verso la pubblicazione di All Yesterdays (Conway, Kosemen e Naish 2012).

In molti hanno rimarcato la novità iconografica rappresentata da questo libro.
Ciò è senza dubbio corretto, ed anzi riconosco che l'opera, della quale è possibile vedere alcune immagini online, rappresenti una netta e dichiarata cesura con quella che gli stessi autori hanno chiamato "L'Era di [Gregory S.] Paul".
Tuttavia, noto con rammarico che tutti i commentatori sembrino ignorare il fatto che All Yesterdays non sia il "fondatore" di una "nuova era" ma che piuttosto esso sia il rappresentante meglio noto, quello dichiaratamente ed esplicitamente più evidente, di una nuova tendenza che non si esaurisce con questo libro.
Non voglio apparire partigiano, provinciale e autarchico nel dichiarare quanto segue, ma trovo che, come spesso accade, l'universo paleontologico anglosassone tenda ad essere eccessivamente monopolistico ed autoreferente, ed a dimenticare che esistano anche altre "aree" del mondo paleontologico e paleoartistico, sebbene sicuramente più piccole, ma non meno creative, e non meno innovative.
In All Yesterdays, gli autori propongono di superare gli stereotipi, le icone ed i canoni della paleoarte "dominante", originata da Bakker e Paul e diffusa a livello planetario da Jurassic Park, e di cercare di esprimere anche visioni e modelli alternativi, ugualmente validi in base alle conoscenze scientifiche attuali.
I lettori fissi di Theropoda.blogspot riconosceranno nella frase precedente un tema-chiave di questo blog.
Da anni, io critico gli stereotipi ed i modelli del bakkerismo-paulismo. L'ho fatto con le ipotesi scientifiche e con le rappresentazioni paleoartistiche. Ho analizzato e criticato quelli che erano luoghi comuni ormai "dogmatici", come, ad esempio, la spietata caccia di gruppo dei dromaeosauridi, o l'idea che gli ornithopodi fossero poco più che "pacifiche pecore giganti", invece che creature potenzialmente aggressive e pericolose. Ho proposto scenari non-convenzionali per i dinosauri dell'ultima generazione: come Majungasaurus "anfibio", oviraptoridi semiacquatici, o scansoriopterygidi muniti di patagio. Ho proposto un folto piumaggio nei tyrannosauridi ben prima della scoperta di Yutyrannus, con risultati iconografici prima di allora mai visti, come gli arti anteriori dei tyrannosauri "nascosti" dal piumaggio, in una posa naturale e non "schizofrenicamente aggressiva".
Un Tyrannosauridae non-anoressico, completamente piumato, che non ruggisce, e con le braccia nascoste sotto le piume...

E non sono il solo ad aver proposto una nuova iconografia dei dinosauri. 
Troco, nella sua profonda sensibilità di artista naturalista, ha mostrato dinosauri in posture inattese (come i Megaraptor che si riposano al suolo, o immersi nella neve), ha proposto elaborate strutture tegumentarie nei sauropodi, e li ha fatti tornare a sguazzare felicemente negli stagni, dai quali il bakkerismo più ortodosso li aveva del tutto esclusi.
I sauropodi nelle paludi? Perché no?

Anche i Megaraptor si riposavano

Tutto ciò non vuole sminuire la novità e l'interesse meritato per All Yesterdays, opera veramente interessante e significativa, ma vuole ricordare a chi fosse stato distratto, che quel libro non è il "creatore" di una nuova paleoarte, bensì il più illustre rappresentante di una intera nuova generazione di paleontologi e artisti che, in modo critico e lucido, sta scrivendo un nuovo capitolo della storia della rappresentazione del Tempo Profondo.

17 commenti:

  1. Mi incuriosisce la gorgiera di Apatosaurus. Su quali basi anatomiche si basa? O meglio, come hanno giustificato gli scienziati a stabilire che dovesse esserci stata?
    Non penso sia una pura licenza poetica dell'artista.

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    1. Dipende se si considera la plica di pelle una sorta di sacco golare, come nella fregata: in tal caso, la presenza dei sacchi aerei cervicali nei sauropodi permetterebbe lo sviluppo di sacche di quel tipo, non necessariamente gonfiabili come nella fregata.

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  2. Bellissimi disegni.
    Il "rigonfiaemento" rosso sul collo dei Megaraptor è una specie di sacca oppure è
    solo un intensificazione del piumaggio?
    Grazie

    Giulio.

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  3. Ti seguo, quasi in silenzio, da parecchio tempo. Pur coi miei rilevanti limiti culturali devo dire che la lettura dei tuoi post ha cambiato molte mie idee sui dinosauri che mi erano state inculcate da letture divulgative in eta' infantile e adolescenziale (ho 45 anni). Non posso, però, negare che, sebbene abbia coscienza che la nuova paleoarte si poggia sulle ultime evidenze scientifiche ed esprime in immagine caratteri anatomici plausibili di questi animali, fatico a staccarmi dalla iconografia visiva classica. Sono probabilmente un esempio di come, nel pubblico dei non addetti ai lavori, i modelli obsoleti di visualizzazione dei dinosauri abbiano attecchito profondamente e tenacemente. Ciao.

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  4. Hope it's OK to ask in English: what is the original source of that awesome neck-flappy Apatosaurus? I'd like to feature it on SV-POW!.

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    1. Hi Mike.
      The picture (like the others in this post excluding my fuzzy tyrannosaur) is by Emiliano Troco. The source is the palaeoart site of Fabio Manucci: http://geozoic.tumblr.com/

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  5. La passione con cui hai scritto il post mi ha emozionato. E le opere di Troco sono favolose. Lo stile è elegante, e si apprezza l'originalità di certe situazioni. E' proprio vero che ormai l'iconografia bakkeriana-spilberghiana-pauliana ci ha ormai condizionati in maniera pesante, effettivamente erano secoli che non vedevo sauropodi sguazzare in una palude, eppure questa è oggi considerata una blasfemia bella e buona, ma come hai detto tu, perché no? (in fondo gli elefanti sguazzano abbondantemente nelle paludi). Molto bello l'apatosauro gorgierato, ma a tal proposito volevo chiederti cosa ne pensi dei sauropodi proboscidati. A me l'dea non spiace (per un po' ne ho fatto vari schizzi).

    Simone

    Ps: anche tu disegni veramente bene, e adoro il tuo albertosauro.

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    1. Per fare una proboscide non basta avere un'ampia narice ossea: occorre anche il necessario kit di innervazioni, vascolarizzazioni e inserzioni muscolari, che non sono presenti nei crani dei sauropodi.

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  6. Aggiungo una cosa, credo comprensibile a chi è nato alla fine degli anni '70. Paul e Bakker non esaurivano già allora la paleoarte.

    Il mio "rinascimento" dinosaurologico fu mediato da William Stout, "The Dinosaurs: A Fantastic New View of a Lost Era", del 1981. Un libro opulento nel disegno liberty, che ancora rimane (ormai rovinatissimo dalle mie mani da bambino) sullo scaffale della mia cameretta a casa dei miei.
    Stout aveva pregi e difetti. Era coraggioso (già in quel libro si vedono dinosauri piumati), attratto dal grottesco, curioso, capace di immagiare i dinosauri come animali, che si grattano, riposano, dormono, si riproducono e "addirittura" defecano.

    Quindi in questo nemmeno All Yesterdays innova più di tanto.

    Poi aveva dei difetti, dovuti sia alle conoscenze non perfette dell'anatomia dei dinosauri di inizio anni '80 (di cui non ha colpa), sia sopratutto del vizio di disegnare i dinosauri, specie i teropodi, come scheletri ricoperti di pelle. Anzi la super-magrezza malsana si è riflessa sui suoi più tardi lavori di dinosauri piumati, che sembrano un po' tacchini a metà spennatura.

    In questo Alla Yesterdays (e Troco e tutto il rinascimento paleo-artistico italiano, per non parlare di mille altri paleo-illustratori di qualità non angolosassoni e negletti, dall'est Europa al sud America) lo superano di sicuro.

    Ho scritto questo commento parlando di Stout perchè era uno dei miei preferiti da bambino (e tutt'ora trovo sia un artista geniale), ma vi furono dozzine di grandi paleoartisti, e mi sembra molto presto per parlare di nuova era, ed anzi mi sembra persino piuttosto impreciso pensare agli anni '70-2000 come dominati da Bakker-Paul.

    Inoltre è curioso che All Yesterdays, l'alfiere della nuova era, sia, proprio come il libro di Stout, un libro specualtivo. Certo non si vedono boa giganti strangolare sauropodi, ma le illustrazioni (almeno quelle che ho visto fin ora in rete, natale si avvicina) bellissime e affascinanti, interessanti intellettualmente, mi sembrano voler sorprendere lo spettatore con l'inaspettato.
    Il che è giusto (anche scientificamente, aiuta a pensare in modo aperto e controintuitivo), ma può anche diventare retorica; inoltre scaccia un meme con un altro, ma non voglio sembrare iper-critico verso un'opera di cui non ho ancora goduto appieno e che mi sembra particolarmente pregevole.

    Valerio

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  7. megaraptor: il collo è esclusivamente piumaggio, immaginate un colombo, o un passero o un pettirosso o un ciuffolotto o un altro qualsiasi uccello "gonfio di piume".

    apatosaurus: la gorgiera è un pretesto: l'idea alla base è che se dobbiamo ragionare in termini naturalistici non possiamo limitarci sempre a ricostruire solo ed esclusivamente ciò che sta nelle rocce. a livello di pubblicazione scientifica è giusto, ma a livello di immaginazione naturalistica dobbiamo renderci conto che se noi trovassimo le ossa di questo tetraonide difficilmente immagineremmo la sua forma completa (http://www.youtube.com/watch?v=m0M8pZnNlnI).

    in conclusione: ritengo non sia da esagerare con queste speculazioni, e spero che adesso non parta una moda tutta sbilanciata in tal senso, dico solo che ogni tanto, occasionalmente, è giusto ricordare la varietà della natura.

    consiglio: ti piacciono i dinosauri? fatti una bella passeggiata nella natura e osserva gli alberi, o le nuvole, o la terra. sarai più in sintonia col mesozoico che leggendo qualsiasi libro di paleontologia. (non prendetevela, paleontologi, è un discorso in buona fede :)

    Troco

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    1. Troco, lo sai che non posso consentire una simile blasfemia nel mio blog...
      ;-)
      "In sintonia col mesozoico" è molto poetico, ma, lo dico con la classica schiettezza con cui discuto con te, esso è un mito che rimarca quanto ho scritto in passato, ovvero, la differenza tra visione "galileiana" e "francescana" delle scienze naturali (http://theropoda.blogspot.it/2011/02/perche-la-paleoarte-non-e-illustrazione.html). Il Mesozoico è un prodotto della scienza "galileiana", mentre passeggare nella natura è un atto "francescano". Lodevole, sicuramente ricchissimo di valore (anche a me piace il contatto con la natura), ma "il mesozoico" esiste solo come modello geologico di descrizione di dati, non come "vissuto emotivo".

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    1. Anche se emotivamente ogni volta che sento la puzza delle bacche di Ginko sotto la casa di mia nonna penso che quell'odore ha qualche centinaia di milioni di anni (anche se non so se questa affermazione sia scientificamente palusibile).
      è bello vivere "francescani", (ma bisogna scrivere e ragionare "galileiani").

      Valerio

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  9. Non so se hai presente l'Alioramus remotus di Fabio Pastori, con una sacca golare simile a quella del maschio di Fregata magnificens, è una delle mie opere paleoartistiche preferite ed è innovativa e accurata al tempo stesso! Una piccola curiosità, perchè hai usato l'aggettivo "non-anoressico" per il Tyrannosauride? In che senso gli altri "paleoartisti" ritraggono Tyrannosauridi "anoressici"?

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    1. Nel senso che Gregory Paul ha introdotto un canone 'anoressico', seguito da quasi tutti negli ultimi 30 anni, per cui la muscolatura è ridotta al minimo e la pelle è sottilissima, al punto da evidenziare le forme dello scheletro sottostante.

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    2. Capisco... per esempio mi è saltata alla mente una sua ricostruzione di Elaphrosaurus che faceva quasi impressione! In quel caso dev'essere stato anche causa di una "strumentalizzazione" del nome, quasi come per giustificare la scelta del nome "Elaphrosaurus" per quel genere al pubblico, comunque credo di aver capito ciò che intendi, d'altra parte sono diffuse anche le ricostruzioni di Dinosauri "culturisti" e pompati di muscoli, che orrore...

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