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29 aprile 2012

Il Primo Unenlagiidae Brasiliano (Candeiro, Cau, Fanti, Nava e Novas in press)

Ricostruzione in vivo generalizzata  di un Unenlagiide
Gli unenlagiidi (chiamati anche unenlagiini, i due nomi sono qui equivalenti - e non mi interessa disquisire di questioni meramente tassonomiche in merito -) sono un clade di paraviani noti esclusivamente dal Sudamerica e forse (se anche Rahonavis risultasse confermato membro di questo clade) Madagascar. Il record sudamericano è prettamente concentrato in Argentina, da cui provengono gli scheletri di Unenlagia, Neuquenraptor, Buitreraptor e Austroraptor, con possibili evidente sotto forma di denti anche in altre zone del Sudamerica.
In uno studio in stampa, Candeiro et al. (in press) descrivono una piccola vertebra di maniraptoro dal Gruppo Bauru del Brasile, e la attribuiscono a Unenlagiidae. Si tratta della prima evidenza di questi maniraptori dalla ricca associazione brasiliana costituita in maggioranza da notosuchi, titanosauri e abelisauridi.
Dato che io sono tra gli autori di questo studio (assieme a Federico Fanti), vi racconterò alcuni dettagli dello studio.
Federico mi contattò lo scorso anno per segnalarmi questa vertebra che Robero Candeiro stava studiando, nella speranza che potessi aiutarli nella sua identificazione.
L'esemplare descritto da Candeiro et al. (in press) in vista anteriore (A), laterale sinistra (B) e posteriore (C). I numeri indicano i caratteri utili alla sua collocazione filogenetica: 1, pleurocoelo; 2, lamina centrodiapofiseale; 3, zigapofisi distanziate lateralmente; 4, postzigapofisi proiettata posteriormente oltre il centro; 5, processo trasverso corto e poco inclinato; 6, spine neurale espansa dorsalmente; 7, spine neurale alta; 8, fosse dorsali all'arco neurale laterali alla spine.

Non appena vidi le foto dell'esemplare, fu molto rapida la sua identificazione. In quanto studioso di sistematica theropode e particolarmente appassionato alle vertebre di questi animali, non dovetti fare altro che applicare le mie conoscenze accumulate nell'assemblaggio di Megamatrice.
La vertebra è piccola (alta quasi 4 cm), e dalla posizione dei processi su cui articolava la costa è collocabile nella metà anteriore della colonna dorsale. La sutura tra arco neurale e centro è obliterata, e ciò indica uno stadio maturo dell'animale. Perciò, si trattava di un animale di piccola taglia adulta (non più lungo di 1,5 metri). La vertebra presenta un forame pneumatico (pleurocoelo) nella metà anteriore della superficie del centro e delle lamine centrodiapofiseali, e ciò è unico dei saurischi. Forma generale e piccola dimensione scartano i sauropodi, quindi si tratta di un theropode. Tra i theropodi, il mix dato dalle dimensioni ridotte, il fatto le che zigapofisi siano distanziate lateralmente e le postzigapofisi siano proiettate indietro ben oltre il limite del centro è una combinazione di caratteri tipica dei Maniraptora. Tra i Maniraptora, un canale neurale così ampio si riscontra in varie specie di taglia medio-piccola, come aviali, alvarezsauri e alcuni oviraptorosauri, ma potrebbe essere un carattere allometrico legato solo alle dimensioni ridotte e non con qualche valore filogenetico.
Il processo trasverso è corto in lunghezza e poco inclinato, un carattere che si osserva in vari paraviani. Inoltre, il tetto dell'arco neurale presenta delle lamine spinoparapofiseali e spinodiapofiseali che bordano un paio di fosse pneumatiche: questo carattere è noto in Unenlagia, Bambiraptor e Saurornitholestes. L'iposfene è assente, come negli aviali e nei parvicursorini. La spina neurale è alta il doppio della sua lunghezza e stretta, e verso l'apice dorsale (perduto) tende ad espandersi, segno che doveva essere presente originariamente un "tavolino" dorsale. 
Nel complesso, la combinazione di centro dorsale pneumatizzato, con processo trasverso corto e poco inclinato, fosse dorsali all'arco neurale e spina alta con espansione dorsale è condivisa con Unenlagia. La posizione geografica sudamericana avvalora questa interpretazione.

Pertanto, in base a tutta questa serie di argomenti, abbiamo scritto l'articolo uscito oggi (Candeiro et al. in press) in cui descriviamo l'esemplare e lo segnaliamo come primo Unenlagiidae brasiliano.
La piccola vertebra è significativa perché probabilmente rappresenta una nuova specie, con caratteri vertebrali intermedi tra gli aviali (ampio canale neurale, dimensioni ridotte e assenza di iposfene) e Unenlagia (spina alta, fosse pneumatiche dorsali nell'arco), che potrebbero ulteriormente supportare affinità aviali per Unenlagiidae come ipotizzate da alcuni autori, e caratteri unici, come le due fosse dorsali spinali che convergono dorsalmente e le proiezioni ventrali delle postzigapofisi. Per ora, con una sola vertebra, abbiamo preferito non istituire un nuovo taxon, sebbene la combinazione di caratteri sia attualmente unica tra le vertebre dorsali in tutto Theropoda e quindi diagnostica per un'eventuale nuovo taxon (la recente esperienza della rivalutazione di Kemkemia mi ha reso cauto sulla istituzione di taxa da esemplari molto frammentari).
Le ricche formazioni dal gruppo Bauru potrebbero in futuro fornire ulteriori resti di Unenlagiini.

Ringrazio i miei coautori, in particolare Roberto e Federico, che mi hanno coinvolto in questo interessante studio.

Bibliografia:
Candeiro C.R.A., Cau A., Fanti F., Nava W.R., and Novas F.E. In press - First evidence of an unenlagiid (Dinosauria, Theropoda, Maniraptora) from the Bauru Group, Brazil. Cretaceous Research. http://dx.doi.org/10.1016/j.cretres.2012.04.001 

4 commenti:

  1. In which formation it was collected, Adamantina Formation?

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  2. Che dire, congratulazioni!

    E poi un'altra pubblicazione all'attivo...

    Valerio

    RispondiElimina

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