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27 settembre 2011

Billy e il Clonesauro IV

Prima di affrontare il tema del post una piccola digressione.
Ieri, sugli schermi USA è arrivata la serie Terra Nova, alla quale ho dedicato alcuni post.
Mi fa piacere che i commenti sulla serie non si discostino dai miei, e che quindi non ci sia spazio per i soliti critici che considerano le mie parole verso queste serie cinematografiche o televisive come frutto della perversione di un idiota psicolabile (parole realmente rivolte a me in passato). Tralasciando la banalità di una famiglia nel Mesozoico (Land of the Lost), di maniraptori in gruppo contro gli uomini (The Lost World), che i primi animali ad essere visti dai protagonisti siano brachiosauri con le narici al posto sbagliato (Jurassic Park, ma almeno quest'ultimo uscì 8 anni prima l'articolo di Witmer sulla posizione delle narici nei rettili, non 10 anni dopo!), che un grande theropode insegua una jeep (Jurassic Park), che i maniraptori siano squamati con mani da zombie (idem come la storia delle narici), che cosa rimane di una serie che mostra persone perdute in un mondo selvaggio (Lost) e alieno (Avatar)? 
Tornando al post...
Questo post nasce da una battuta finale di Tom Holtz in una sua intervista di 10 anni fa a commento dei dinosauri di Jurassic Park III.
Immaginate un'isola, al largo del Costa Rica, nella quale, da oltre 10 anni, vive una popolazione chimerica formata da una decina di specie di dinosauri mesozoici. In che condizioni troveremmo questa isola, dieci anni dalla nostra ultima sortita?
Per prima cosa, stabiliamo che l'isola abbia una dimensione paragonabile a quelle descritte nei film/romanzi della serie, e che contenga lo stesso numero di animali proposti nel romanzo. Abbiamo quindi una manciata di sauropodi, una decina di ceratopsi, di hadrosauridi, di thyreofori, alcune decine di piccoli ornitopodi, di piccoli theropodi, una decina di dromaeosauridi e una manciata scarsa di theropodi medio-grandi, tra cui alcuni Tyrannosaurus.
Sulla base di ciò che sappiamo di dinamica degli ecosistemi, una isola di quelle dimensioni non potrebbe sostenere una così grande biomassa animale. In breve tempo, infatti, sauropodi ed ornithischi consumerebbero buona parte delle risorse vegetali. Ciò porterebbe sicuramente, in seguito, alla morte per inedia di almeno sauropodi, hadrosauridi e ceratopsidi, quelli apparentemente più voraci. Un sauropode affamato non avrebbe problemi ad abbattare un albero: di fatto, ciò comporrerebbe una progressiva deforestazione dell'isola. Solo gli alberi più grandi ed inaccessibili resterebbero, ma come illusoria fonte di cibo per animali sempre più a stento di risorse alimentari. In un'isola spogliata delle sue risorse vegetali, non ci sarebbe più sufficiente biomassa verde per gli erbivori più grandi. Analogamente, è probabile che i predatori più grandi, sempre che non siano morti di fame prima della fine della vegetazione (in quanto incapaci di abbattere con successo un numero adeguato di prede), probabilmente avrebbero concorso all'estinzione dei grandi erbivori. In breve, se i predatori eliminano le prede prima della fine della vegetazione, saranno gli ultimi a morire; se invece il tasso di predazione sarà più breve di quello di distruzione della vegetazione, allora, gli ultimi predatori si nurtiranno delle carcasse degli ultimi erbivori morti di fame. Finiti gli erbivori, i predatori punteranno su altri predatori, finché, probabilmente, gli ultimi esemplari rimasti (o a morire) saranno i piccoli predatori opportunisti, capaci di accontentarsi di insetti e uccelli marini. 
In ogni caso, prima del collasso finale dell'ecosistema, non è improbabile un collasso neuronale per i grandi animali, troppo affollati in un ambiente di poche decine di km quadrati. Super-stressati dalla costipazione, ed esposti al rischio di epidemie, non è improbabile che questi animali tenderebbero ad aumentare l'aggressività, e quindi il tasso di mortalità. I pochi erbivori rimasti, in particolare i più piccoli, sarebbero continuamente sotto attacco dei predatori affamati. Qualunque covata, se mai gli animali avessero la forza e la salute per costruirla, sarebbe depredata da orde di theropodi esarcebati dalla fame.
In breve, tutto concorre al collasso e l'estinzione degli animali in un siffatto ristretto ambiente artificiale. Dopo dieci anni, quindi, è probabile che la vostra isola preferita sia un semi-deserto spogliato di ogni pianta, ricoperta dal guano degli animali, e costellata da cimiteri di dinosauri morti in lotta tra loro o per fame. Non ho dubbi che il quarto ed ultimo episodio della saga di Billy e Clo sarebbe un macrabo conteggio delle carcasse su un'isola desertificata da orde di animali artificialmente costretti in tale progione.

13 commenti:

  1. @CarloFelix: sì. Stando alle ultime news JP4 è un progetto a cui stanno attualmente lavorando Spielberg e Joe Johnston (quello che ha diretto quella schifezza di JP3 ed il più recente Captain America); occhio però perchè la sceneggiatura non è ancora stata scritta e di conseguenza casting e data d'uscita non si sapranno ancora per un bel pò.
    Sempre che poi l'idea non venga scartata per mancanza di un qualche script decente.

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  2. Invece io sapevo che i lavori sono già partiti per la regia di Jhon Ford.
    Protagonisti Jhon Wayne, Gian Maria Volontè, con una comparsata d'eccezione di Ugo Tognazzi, che fa una lunghissima supercazzola nella scena iniziale.

    La "bella" di turno sarà Marilyn Monroe, ma si parla anche di Rita Hayworth, più atletica.

    I moooostriii non saranno più dinosauri, ma chubacabras clonati contrapposti a zoombi di dinosauro.
    Poi arriva Gozzila, dichiara di essere un eterodontosauro mutante, e mangia tutti.

    Ovviamente scherzo, ma direi che questo scenario è persino più probabile, si parla di JP IV da quando indossavo ancora i pantaloni corti, e direi che non si farà mai.

    Aggiungerei, meno male, tendenzialemnte, al cinema, odio i sequel, i prequel ecc. ecc.
    Inventatevi qualcosa di nuovo ad Holliwood e dintorni, per favore.

    Valerio

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  3. Caro Valerio hai ragione a dire che si parla ormai da parecchi anni di un JP4 ma questa pare essere la volta che lo faranno veramente.

    http://www.badtaste.it/articoli/jurassic-park-4-si-far%C3%A0-parola-di-joe-johnston

    http://www.badtaste.it/articoli/steven-spielberg-pensa-jurassic-park-4

    http://www.badtaste.it/articoli/comic-con-jurassic-park-4-%C3%A8-molto-vicino

    OT: ormai quando un film ha successo ad hollywood si ragiona sempre (minimo) per trilogie ed ora pare di moda fare addirittura esalogie.
    fai un pò te.

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  4. Prima ti regalo il nome del nuovo mostro di Terra Nova: Acceraptor! A quanto pare tagliano umani a metà con le loro code...http://terranova.wikia.com/wiki/Acceraptor

    Il posto è interessantissimo, mi sono spesso chiesto cosa sarebbe successo realmente su Isla Sorna!

    Considerando questa mappa http://www.dansjp3page.com/jp_costa_rica_map.gif è comunque ancora troppo piccola per reggere una popolazione del tipo mostrata nei film?

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  5. Il discorso non cambia: avverrebbe solo in un tempo un po' più lungo.
    I dinosauri di grandi dimensioni necessitano di continenti per mantenere popolazioni stabili e durature.

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  6. Andrea secondo te quale sarebbe il numero massimo di grandi predatori che un'isola del genere potrebbe sostenere senza "collassare"?
    e di piccoli predatori tipo velociraptor?

    nel libro di "the lost world" mi pareva d'aver letto che mediamente in Africa c'è un predatore (Leone) ogni circa 200 prede (gazzelle e simili) ma non so se questa cosa possa essere applicabile ugualmente ai dinosauri e non so tantomeno se sia un dato che Crichton abbia inventato di sana pianta (cosa che ad ogni modo escludo considerando quanto si è sempre documentato prima di scrivere qualcosa).
    Ad ogni modo c'è da dire che sempre in quel libro lo stesso autore da una spiegazione (se volete posso dirvela) più o meno plausibile su come un ecosistema del genere possa continuare ad esistere nonostante l'alto numero di predatori.

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  7. Su isole di quelle dimensioni non posso persistere molte specie di grandi dimensioni. Le popolazioni erbivore richiedono grandi estensioni di vegetazione in un anno. Considera che su Komodo abbiamo una popolazione di bufali, una di chinghiali e i varani. E niente altra. Non a caso, quando i grandi erbivori raggiungono queste isole evolvono in forme nane. E Komodo è molto più grande di Sorna.
    Se proprio mi sbliancio, su quelle isole potrebbe sopravvivere una popolazione di velociraptor e una di un piccolo erbivoro come Hypsilophodon. Niente di più.

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  8. Anche i 'Compy' se la caverebbero bene. Forse per i pescivori ci sarebbero meno problemi di sussistenza.

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  9. comunque secondo me l'isola non andrebbe al collasso, ma dopo un pò l'ecosistema si stabilizzerebbe su specie meno impegnative e meno mangione (purtroppo i sauropodi e simili o dovrebbero diminuire o sparire del tutto* oppure un miracolo della mutazione genetica in pochissimo tempo che ridurrebbe le loro dimensioni a livelli accettabili* )

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  10. CarloFelix, le leggi dell'ecologia dicono che è praticamente certo che un'isola con popolazioni di poche decine di varie specie animali provenienti da età e ambienti diversi e con solo le risorse alimentari di una piccola isola collasserà. Popolazioni di animali formate ciascuna da al massimo qualche decina di esemplari si estinguono in un paio di generazioni: basta una malattia (probabile se le le specie non sono originarie del luogo), la predazione, una covata abortita, insomma, tutti fenomeni naturali che normalmente non incidono su una specie, ma se questa ha solo 10-30 esemplaria allora sì che sono letali.
    Ti assicuro che anche nella più rosea ipotesi, tutti i dinosauri si estinguerebbero nel giro di una ventina di anni.

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  11. Il mio primo libro sui dinosauri (1977) aveva in copertina la testa
    del Brachiosaurus con le narici in cima alla testa sopra una cupola.
    E' un'immagine a cui sono affezionato.
    Dove erano posizionate secondo Witmer?
    Mi puoi dare indicazioni sull'articolo?

    Diego Fondacaro

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  12. Witmer (2001) ha dimostrato che in tutti i rettili moderni (compresi gli uccelli) la narice carnosa in vita è posizionata sul margine anteroventrale della fossa nariale. Lo stesso, quindi, doveva valere per i dinosauri, dato che non ci sono motivi per cui non debbano essere come gli altri rettili. Dato che la fossa nariale in Brachiosaurus arriva alla punta anteriore del muso, anche le narici arrivavano lì.

    Witmer, L. M. 2001. Nostril position in dinosaurs and other vertebrates and its significance for nasal function. Science 293:850–853.

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