Pagine

04 maggio 2011

Billy & il Clonesauro - Reloaded: Compy vs Procompy

Esistono appassionati di paleontologia dei dinosauri che, forse per pigrizia, preferiscono discutere sopratutto sui NOMI piuttosto che sugli OGGETTI ai quali quei nomi sono stati attribuiti. Questa tendenza di nominalismo radicale (e pigro) tende a infervorarsi sui nomi dei taxa, arrampicandosi (un po' inutilmente) in problemi quali la necessità di sostituire Tyrannosauridae con Deinodontidae o Agathaumas con Triceratops. Poi, ci sono quelli che si arrovellano sulla necessità di considerare Aves solo il clade meno inclusivo contenente i taxa dinosauriani attuali oppure se estenderlo almeno fino ai calcari litografici bavaresi. Sia chiaro, queste discussioni sono importanti, ma NON così importanti come alcuni sostengono. In particolare, queste discussioni sono molto poco importanti quando chi le fomenta non ha alcuna competenza sugli OGGETTI chiamati con quei nomi, perché si riduce ad una mera ostentazione di suoni articolati. I nomi paleontologici esistono solo per discutere di oggetti paleontologici, che sono prioritari.
Poi, ovviamente, ci sono le emanazioni pop dei dinosauri (e dei loro nomi), con Billy e il Clonesauro all'avanguardia di queste emanazioni. Ed è proprio di un contorto caso di pseudo-nominalismo fattosi popolare che parlo oggi. In questo post parlo del più piccolo dinosauro del Parco BillyClonato, il "compy".
Perché dico "compy" e non un nome scientifico? Perché non è chiaro quale animale sia presente nel parco dei vostri sogni dinomaniacali. Nella versione letteraria di B&Clo, l'animale è Procompsognathus triassicus, un coelophyside europeo, mentre nella sua unica comparsata in celluloide, nel Clone Perduto, l'animale è palesemente il coelurosauro giurassico Compsognathus longipes (se non altro per la didattilia nella mano, caratteristica proprio di questo compsognathidae). La differenza può sembrare marginale a chi maneggia solo i nomi e non gli oggetti, dato che, a parte il prefisso "pro-" nell'animale triassico, entrambi si chiamano "Compsognathus". In realtà, i due animali non hanno alcuna parentela diretta, ed il nome "Procompsognathus" è l'effetto di una semplicistica concezione evolutiva di inizio '900, che interpretava il piccolo theropode triassico un predecessore del piccolo theropode giurassico (entrambi scoperti in Germania).
Onestamente, mi pare improbabile che l'autore del romanzo B&Clo abbia mai visto il fossile su cui si basa Procompsognathus, perché in tal caso avrebbe scelto un altro animale.
L'olotipo di Procompsognathus è una chimera formata dallo scheletro parziale postcraniale di un piccolo theropode basale ed il cranio di un piccolo crocodylomorfo basale (Sereno and Wild 1992). Oggi, il nome Procompsognathus è associato solamente alla parte postcraniale theropode. Come potete vedere qui sopra, essa è piuttosto deludente per chi voglia basarsi per creare un dinosauro letterario o cinematografico: parte della colonna vertebrale, frammenti di bacino e resti della gamba.
Al contrario, Compsognathus è noto da due esemplari quasi completi ed articolati, che permettono una ricostruzione molto buona dell'animale. Tuttavia, ripeto, Compsognathus e Procompsognathus non sono comparabili, dato che sono separati da 70 milioni di anni di evoluzione e appartengono a linee molto separate di Theropoda.
Morale della favola: diffidate da chi menziona i dinosauri conoscendone solo il nome...

Bibliografia:
Sereno, Paul C.; Wild, Rupert. 1992. Procompsognathus: theropod, "thecodont" or both?. Journal of Vertebrate Paleontology 12 (4): 435–458.
Peyer, K. 2006. A Reconsideration Of Compsognathus From The Upper Tithonian Of Canjuers, Southeastern France. Journal of Vertebrate Paleontology 26 (4): 879–896. 

4 commenti:

  1. Visto che siamo in argomento, volevo togliermi una curiosità:
    nella mia versione cartacea del romanzo si parla di ProcompsIgnathus, con la I invece che la O. Mi chiedo (o meglio, ti chiedo) se è un errore di stampa della mia versione (reiterato cmq, visto che ogni volta viene chiamato così), un sinonimo caduto in disuso o che altro?

    Simone

    RispondiElimina
  2. E' un errore. Non so se di traduzione o presente anche nella versione inglese originale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lei dove ha studiato su che manuali? Mi puo' consigliare dei testi seri e professionali? Grazie!

      Elimina
  3. Nell'indefinito mondo delle idee c'è posto anche per il compy...qualcuno doveva pur pensarlo un animale simile (il famigerato ?Basiliscus amoratus? del primo romanzo...mah)! (cfr. più sotto).

    «Le anime nascono solo per pensare e si riproducono unicamente per riprodurre il pensiero, in modo che tutto alla fine sia pensato. [...] Egli affermava di aver costruito una griglia che gli permetteva di predire tutti i possibili pensieri futuri, perché il mondo non è che un pensiero fra gli altri ed è stato creato unicamente per dare agli uomini l'opportunità di pensare. Quando tutti i pensieri saranno stati pensati, il mondo cesserà di esistere».

    Epifanio, vescovo di Salamina, a proposito dell'eretico Giovanni di Cappadocia, vissuto probabilmente a metà del IV secolo.
    Dal racconto fantastico firmato da Ioan Petru Culianu intitolato "La sequenza segreta" e contenuto ne "Il rotolo diafano", a cura di Roberta Moretti, Elliot Edizioni, Roma 2010, pp. 169-177; p. 170 [1a ed. in «Leggere», 18, febb. 1990, pp. 26-29; 1a ed. della raccolta "La collezione di smeraldi", Jaca Book, Milano 1989. Il racconto è presente nella raccolta romena Pergamentul diafan. "Ultimele povestiri", Polirom, Iaşi, 2002]

    Meta-UltRazionale: oltre ogni limite... più di così non saprei!
    ;-)

    [http://historiareligionum.blogspot.com/2011/05/le-anime-nascono-solo-per-pensare-la.html]

    Leo

    RispondiElimina

I commenti anonimi saranno ignorati
-------------------------------------------------------------
Anonymous comments are being ignored
-------------------------------------------------------------