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31 gennaio 2009

Nuove orme di theropode dal Cretacico dell’Italia meridionale (Sacchi et al., 2009): una proposta di identificazione tassonomica

A differenza della documentazione ossea, quella icnologica a dinosauri è relativamente abbondante in Italia. Recentemente, Sacchi et al. (2009) descrivono una serie di orme rinvenute nei pressi di Bisceglie (Bari, Puglia). Dei cinque morfotipi descritti, uno è chiaramente di theropode. Sebbene sia raro identificare l’autore delle orme al di sotto del livello tassonomico di Theropoda (un caso notevole sono le orme di deinonychosauro descritte lo scorso anno), le orme di Bisceglie mostrano alcune caratteristiche che permettono di ipotizzare una più precisa collocazione.

Le orme sono lunghe circa 15-20 cm (che ci porta ad ipotizzare una lunghezza totale di circa 3-4 m) caratterizzate da:

1) Impronta del IV dito meno marcata delle altre, ed avente la base leggermente arretrata rispetto al II dito.

2) III dito proiettato anteriormente e dritto, marcatamente più lungo e robusto delle altre dita.

Sebbene sia pienamente consapevole che alcune caratteristiche dell’orma siano dovute alle condizioni del substrato, alla tafonomia dell’orma e alla meccanica del passo, è interessante notare che tra i theropodi esiste un clade avente un piede con una morfologia tale da renderlo più adatto di altri per imprimere un’orma con le due caratteristiche citate sopra. Questo clade, avente il IV dito relativamente più gracile degli altri, il III dito marcatamente più robusto dei due adiacenti, ed un arretramento prossimale del II e del IV dito tale dal creare un’orma con una marcata disparità di lunghezze tra il dito centrale ed i due esterni, è Abelisauroidea (ed in particolare, i Noasauridae come Velocisaurus).

Il record fossile degli abelisauroidi è principalmente Gondwaniano, con alcune forme in Europa (Carrano & Sampson, 2008). Questa attribuzione tassonomica è quindi in accordo con il modello paleogeografico suggerito da Sacchi et al. (2009), che identificano gli autori delle orme periadriatiche come migratori provenienti da terre emerse in collegamento discontinuo con un continente meridionale (probabilmente parte della placca Afro-Arabica).

La speranza è che in futuro si rinvengano resti ossei di questi dinosauri adriatici.

Bibliografia:

Carrano M.T. & Sampson S.D., 2008 - The Phylogeny of Ceratosauria (Dinosauria: Theropoda). Journal of Systematic Palaeontology 6 (2): 183–236.

Sacchi E., Conti M.A., D’Orazi Porchetti S., Loguloso A., Nicosia U., Perugini G., Petti F.M., 2009 - Aptian dinosaur footprints from the Apulian platform (Bisceglie, Southern Italy) in the framework of periadriatic ichnosites. Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology 271, 104–116.

1 commento:

  1. Ciao Andrea,
    mi gireresti il pdf di Sacchi et al.?
    Email: pepsfiles@hotmail.com

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