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02 dicembre 2008

Sinornithomimus e la via dinosauriana al socialismo (Varricchio et al., 2008)

La scorsa settimana scrissi un post a difesa dell’attuale tendenza nella paleontologia dei dinosauri, del suo status fortemente interdisciplinare, e contro gli attacchi pretestuosi di alcuni polemizzatori provinciali. Il post di oggi parla di uno studio che conferma quelle mie parole: la paleontologia dei dinosauri è una ed una sola, è una fruttuosa sinergia di eto-ecologia, anatomia, filogenetica e tafonomia.

Prove sempre più numerose sostengono l’idea che la biologia dei dinosauri sia interpretabile alla luce della loro origine arcosauriana, sia coerente nel quadro dell’origine degli uccelli (i quali, lungi dall’essere lo stampino sul quale ricalcare gli altri dinosauri, sono nondimeno il paragone vivente più diretto, seguito dai coccodrilli), e, sopratutto, sottolineano che la paleobiologia dinosauriana non sia una versione “rettiliana” dei mammiferi attuali. Effettivamente, pur essendo vagamente analoghi a livello di catene trofiche-alimentari, i dinosauri ed i mammiferi risultano molto differenti negli altri ambiti dell’esistenza biologica, in particolare nella dinamica delle generazioni e nello sviluppo individuale.

L’analisi tafonomica e istologica del sito dal quale provengono gli esemplari noti di Sinornithomimus dongi Kobayashi & Lu, 2003, pubblicata questa settimana (Varricchio et al., 2008) conferma la sostanziale differenza eco-etologica tra i dinosauri e i loro analoghi mammaliani.

Sinornithomimus è noto da un’associazione di più di una decina di esemplari articolati, fossilizzati assieme in un evento singolo di mortalità di massa.

Le posizioni relative dei corpi e le modalità di seppellimento suggeriscono che essi non furono raccolti in quel luogo a seguito di processi fisici, ma formavano un gruppo al momento della morte. I dati tafonomici e sedimentari indicano che gli animali morirono impantanati su una distesa fangosa a margine di un lago in fase di disseccamento a seguito di una stagione particolarmente arida: i corpi sono distesi sul fianco o adagiati sul ventre, con gli arti e le code sprofondati nel substrato fangoso. Dopo la morte, e per un intervallo di tempo inferiore ad un anno, prima che il livello del lago risalisse sommergendoli, i corpi rimasero esposti sulla superficie fangosa, dove subirono processi di decomposizione e di predazione da parte di saprofagi.

L’analisi anatomica e istologica dei fossili mostra che gli esemplari erano giovani e subadulti, con un’età compresa tra 1 e 7 anni. Pur variando tra loro nella taglia, nessuno degli esemplari rinvenuti è neonato né adulto maturo. Ciò indicherebbe che questi teropodi formavano gruppi sociali di esemplari giovanili (ma non neonatali) distinti dagli adulti riproduttori. Questo comportamento, presente anche in alcuni uccelli attuali (struzzi, nandù, corvidi) è stato individuato in molte altre associazioni fossili di dinosauri, non solo teropodi (in particolare, ceratopsi, ankylosauri, ornitopodi e sauropodi), e può essere una prerogativa del sistema sociale evolutosi tra i dinosauri in risposta alla loro particolare combinazione di caratteristiche riproduttive e fisiologiche.

Come ho mostrato in altri post, i dinosauri sono caratterizzati da una particolare combinazione di tratti biologici, assente negli altri animali: 1) alta prolificità (produzione annua di covate numerose, spesso in grandi colonie di deposizione); 2) intense cure parentali di uova e dei giovanissimi, 3) con questi ultimi precoci, quindi capaci di muoversi e nutrirsi autonomamente; 4) tassi di crescita molto elevati, ma che comunque 5) non comportano il raggiungimento della maturità riproduttiva prima di un certo numero di anni (variabile a seconda della taglia adulta), e 6) altissima mortalità giovanile. L’interazione di questi fattori deve aver selezionato vantaggiosamente una marcata distinzione sociale all’interno delle popolazioni: da un lato gli individui in grado di riprodursi, impegnati per molti mesi l’anno al corteggiamento, riproduzione, nidificazione e difesa di uova e neonati, e dall’altro gli individui svezzati ma non ancora in età riproduttiva (giovani e subadulti), i quali probabilmente si aggregavano separatamente dagli individui riproduttori.

Bibliografia:

Varricchio D.J., Sereno P.C., Zhao X., Tan L., Wilson J.A. & Lyon G.H. 2008. Mud−trapped herd captures evidence of distinctive dinosaur sociality. Acta Palaeontologica Polonica 53 (4): 567–578.

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