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17 luglio 2015

Gli ultimi metriorhynchidi erano italiani!


Eccellente ricostruzione di un metriorhynchide plesiosuchino (copyright Fabio Manucci)

Un paio di anni fa, ricevetti un'email dall'amico Alessandro Chiarenza, del quale fui anche co-relatore di tesi lo scorso anno. Alessandro mi chiese un'opinione su un dente fossile rinvenuto in una cava di rocce di età mesozoica in Sicilia. Il dente presentava un mix di caratteristiche interessante, tra cui la presenza di carene denticolate. Dato che la denticolatura della carena é un carattere presente in pochi gruppi fossili, tra cui i theropodi, e considerando che i fossili mesozoici siciliani sono veramente pochi, l'esemplare meritava uno studio. Ed è con piacere che annuncio che questo studio é stato pubblicato oggi (Chiarenza et al. 2015)!
Il team di ricerca comprende, oltre ad Alessandro, Gianni Insacco del Museo Civico di Comiso (dove il dente é conservato), Davide Foffa e Mark Young (Università di Edimburgo), Giorgio Carnevale (Università di Torino), Rita Catanzariti (CNR) ed Andrea Cau (Università di Bologna). Il team eterogeneo aveva lo scopo di stabilire l'età del fossile e la sua identità tassonomica.

L'età del fossile é stata ottenuta analizzando i microfossili presenti nella matrice rocciosa che in parte ingloba il fossile: questi hanno permesso di restringere l'età all'Aptiano, circa 125-120 milioni di anni fa.
L'attribuzione tassonomica ha richiesto una comparazione con tutti i possibili candidati: trattandosi di un dente con denticoli proveniente da sedimento marino, i possibili candidati erano alcuni gruppi di pesci ed alcuni gruppi di rettili. Il mix di caratteri nel dente (compressione della corona, presenza di carene denticolate, presenza di creste accessorie alla base dello smalto) ha premesso di ridurre ad un solo gruppo la attribuzione del fossile: i crocodylomorfi metriorhynchidi geosaurini. Ovvero, questo dente appartiene allo stesso gruppo di Neptunidraco! Con una sostanziale differenza: Neptunidraco è attualmente il metriorhynchide più antico al mondo, mentre questo dente, più giovane di 40 milioni di anni rispetto a Neptunidraco, appartiene al più recente membro della medesima famiglia! E quindi, risulta che l'Italia é la patria del più antico e del più recente metriorhynchide, cosa che fa sospettare che la Tetide sia probabilmente il luogo dove questi rettili hanno proliferato più a lungo, nonostante che il loro record fossile noto sia più ricco in Nord Europa e Sud America.
La speranza é che prossimamente la Sicilia ci restituisca anche resti scheletrici di questi spettacolari coccodrilli-delfino.

Ringrazio Alessandro per avermi ingaggiato per questa ricerca, nella quale ho svolto più un ruolo di supervisore che di vero e proprio autore (ho scritto il paragrafo in cui spieghiamo perché il fossile non sia un theropode).

Bibliografia:
Chiarenza A.A., Foffa D., Young M.T., Insacco G., Cau A., Carnevale G., Catanzariti R. 2015 - The youngest record of metriorhynchid crocodylomorphs, with implications for the extinction of Thalattosuchia. Cretaceous Research 56: 608-616.

13 commenti:

  1. interessante, complimenti agli autori. davvero bella l'illustrazione.
    Emiliano

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  2. Sempre felice di leggere di nuovi coccodrilli, soprattutto quando tra gli autori vi è una persona che conosco (Giorgio Carnevale).

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  3. È un piacere ammirare l'illustrazione di Manucci e complimenti a tutti gli autori.

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  4. Molto Mosasauresco quel coccodrillo....

    Mauro

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  5. Complimenti e congratulazioni.
    Doppie perché sono anni entusiasmanti per lo studio dei vertebrati mesozoici italiani, e lo dobbiamo anche a voi.

    Non avendo letto la pubblicazione posso chiederti come avete potuto escludere completamente altri cladi di curotarsi?

    Valerio

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  6. Perché la combinazione di caratteri di quel dente si trova solo nei geosaurini.
    E siccome siamo in sedimento marino, è improbabile trovare denti di altri gruppi di crurotarsi: solo i metriorhynchidi sono pelagici.

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  7. É possibile stabilirne il genere?

    Alessandro

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    1. Il dente mostra le maggiori somiglianze con Plesiosuchus (che è la base di ispirazione del disegno in alto nel post), ma non si può stabilire se sia appartenuto ad un Plesiosuchus (che è vissuto 25 milioni di anni prima) piuttosto che ad un genere del tutto nuovo ma imparentato con Plesiosuchus.

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    2. Anche le dimensioni dei denti sono paragonabili?
      Alessandro

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  8. Cheers from the Stamford Museum! The true "Last of the metriorhynchids"! This post makes me wonder if the Late Cretaceous deposits of the East Coast might have also yielded some teeth which could be those of metriorhynchids. I'll have to do some research!

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    1. A Late Cretaceous metriorhynchid would be a great discovery!

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    2. Honestly, I wouldn't be too surprised if late-surviving metriorhynchids were present in the Late Cretaceous shallow sea of the Eastern USA. However, the commonality of thoracosaur fossil specimens in Late Cretaceous deposits on the East Coast makes me wonder if there was some sort of competitive exclusion happening between the more gharial-like thoracosaurs and the metriorhynchids which were heavily adapted for life at sea. Definitely something to ponder about.

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