Come ho annunciato ieri, in preda ad un'emozione troppo grande per poter scrivere un post degno di questo evento, Lee et al. (2014) hanno pubblicato la tanto attesa descrizione dei nuovi resti di Deinocheirus mirificus, basata su due esemplari, uno di dimensioni pari a circa il 75% dell'olotipo (nella foto, a sinistra, il mitico olotipo ai tempi della sua ricostruzione [ringrazio Fabio Manucci per la foto]), ed un altro di dimensioni leggermente più grandi dell'olotipo (attorno a 109%). Combinati assieme, i due esemplari ci restituiscono quasi l'intera osteologia di questo theropode, dopo quasi mezzo secolo in cui abbiamo speculato sulle possibili caratteristiche di questo animale avendo a disposizione solamente gli arti anteriori. Il grado di completezza e preservazione è tale che l'attesa è stata ampiamente ricompensata.
L'esemplare di maggiori dimensioni comprende il cranio, completo ed articolato, lievemente deformato ma sostanzialmente intatto. La morfologia di questo esemplare è talmente inattesa che merita, da sola questo post.
Il cranio è lungo circa 102 cm, piuttosto basso nelle proporzioni, e molto allungato a livello della zona antorbitale. La regione del rostro è espansa e spatoliforme, con le narici esposte dorsalmente: una combinazione di caratteri che ricorda gli anatidi ed in parte alcuni hadrosauroidi. L'orbita è relativamente ridotta, e la finestra infratemporale è compressa dalle ossa circostanti, come in Gallimimus. La bocca è priva di denti. Il palato è inclinato posteroventralmente. Lo jugale è robusto e ricorda nella forma quello degli hadrosauroidi. La mandibola è del tutto inattesa nell'essere molto spessa dorsoventralmente, secondo proporzioni che ricordano più un tyrannosauride che un ornithomimosauro. Nel complesso, quindi, il cranio di Deinocheirus pare una sorta di "gigantesco anatide", e quasi il candidato ideale al titolo di "dinosauro dal becco d'anatra" più degli hadrosauridi. L'enorme spessore dorsoventrale della mandibola, nonostante il suo ridotto spessore mediolaterale, combinata alla ridotta superficie per la muscolatura deputata a chiudere la bocca, suggerisce un animale dal morso relativamente debole ma dall'ampia apertura boccale: assieme alla forma "spatoliforme" del rostro, questa morfologia non lascia dubbi sullo stile alimentare di questo animale, confermato anche dalla presenza di resti di pasto nella gabbia toracica (di cui parlerò in un prossimo post): un onnivoro generalista, in grado di nutrirsi di materiale vegetale ed eventualmente piccole prede animali, abbondanti nel paleo-ambiente umido della Formazione Nemegt.
Bibliografia:
Lee, Barsbold, Currie, Kobayashi, Lee, Godefroit, Escuillie & Chinzorig. 2014. Resolving the long-standing enigmas of a giant ornithomimosaur Deinocheirus mirificus. Nature in press.
sempre più interessante, attendiamo con ansia paziente
RispondiEliminaEmiliano
Tra Spinosaurus e questo il 2014 sarà ricordato come l'anno dei misteri cretacei (o cretacici??) disvelati....
RispondiEliminaEmanuele
Sì, rivelazioni sensazionali, con la realtà che supera ogni immaginazione!
EliminaSembra quasi di riascoltare William Shakespeare quando, per bocca di Amleto, ci ammonisce che "Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia..."
È davvero incredibile cosa sia riuscita a produrre l'Evoluzione nel corso della storia della vita!
Scusa la domanda, ma la storiella del gobbone da dove sbuca fuori? Perché non ho capito se è una sorta di favoletta o se si basa su qualcosa di minimamente tangibile. Ad ogni modo, spero parlerai anche di questo (se non lo hai già fatto precedentemente).
RispondiEliminaCristian.
Potresti per favore citare la fonte della foto (Fabio Manucci dove l'ha trovata?) e possibilmente fornire la data e il luogo in cui è stata scattata?
RispondiEliminaLa cosa che più mi colpisce è vedere una donna alle prese con questo scheletro di dinosauro. A giudicare dagli stivali potrebbe risalire a inizio '900. Ho letto la storia di Mary Anning che fu tra i primi europei a fare importanti scoperte in ambito paleontologico e tuttavia i riconoscimenti dal mondo accademico e scientifico le arrivarono molto tardi e questo perché all'epoca le donne (specie di ceto sociale basso) non avevano accesso all'ambito scientifico. Quindi mi incuriosisce molto questa foto.
Deinocheirus è stato scoperto nel 1965 e pubblicato nel 1969. La foto probabilmente è di quel periodo o appena dopo. Gli stivaletti di quel tipo sono molto anni 60-70.
RispondiEliminaLe info sulla foto sono da chiedere a Manucci...