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28 maggio 2014

Billy e il Clonesauro - Impronte di Billy

Post di puro svago, e palesemente nerd, ma nel quale cercherò di ragionare come se si trattasse di qualcosa di reale. 
Un amico mi invia una foto che sta circolando sui social network, che dovrebbe essere stata scattata sul set in preparazione di Billy World.

Ovviamente, queste tracce non hanno alcun fondamento reale, sono sicuramente state tracciate senza alcun criterio e logica anatomica, nondimeno, se volessimo giocare ai paleontologi e cercassimo di identificare i potenziali autori di queste tracce, cosa potremmo concludere?
Iniziamo l'indagine descrivendo le tracce. Abbiamo una serie non casuale di solchi a gruppi di tre ciascuno, incisi su una parete verticale alta qualche metro. I solchi sono raggruppabili in tre categorie principali.

Abbiamo serie di solchi inclinati verso sinistra (linee azzurre), solchi inclinati verso destra (linee rosse) e un gruppo inclinato verticalmente (linee verdi). Le triplette di solchi nelle linee azzurre e rosse sono subparallele tra loro, mentre i tre solchi verdi divergono lievemente verso l'alto.
Le dimensioni dei solchi non sono costanti, dato che almeno una tripletta azzurra (in alto a sinistra) è chiaramente più piccola delle altre. Pertanto, qualunque sia l'autore dei solchi, dobbiamo ammettere almeno due esemplari, di cui uno (apparentemente) più piccolo. In alternative, l'autore è uno solo, ma capace di variare l'ampiezza dei solchi.
La persistenza delle triplette ci suggerisce che ci sia un qualche vincolo anatomico a generarli, ovvero, una struttura anatomica che, morfologicamente, genera tre solchi. L'interpretazione più sensata (e in linea col mondo di Billy) è che questa struttura sia il metapodio di un dinosauro munito di artigli affilati e robusti, ovvero, un theropode. Ma quale metapodio? Il piede o la mano? La domanda non è così peregrina, dato che piedi e mani dei theropodi "funzionano" in modo differente, e ciò perché la parte funzionalmente tridattila della mano theropode non è perfettamente omologa seriale del piede. Infatti, la mano tridattila artigliata dei theropodi è formata dalle dita 1-2-3 (per ora, tralasciamo la minoranza che ritiene la mano artigliata tridattila dei theropodi come omologa alle dita 2-3-4), mentre la parte funzionalmente tridattila del piede theropode è formata dalle dita 2-3-4. 
Quindi, questi sono solchi prodotti da una mano o da un piede?

Ipotesi mano.
In base alla postura tipica del torace, l'orientazione lateroventrale dell'articolazione glenoidea e la morfologia articolare del braccio e della mano dei theropodi, per generare questi solchi verticali con la mano, occorre che il theropode si appoggi con il ventre contro la parete, quindi con la schiena diretta verticalmente, e con gli arti anteriori estesi lateralmente, in modo che i palmi della mano siano proiettati ventralmente (e quindi, avendo la schiena verticalmente e parallela al muro, contro la parete). A questo punto, l'animale, facendo presa con il corpo contro la parete, dovrebbe strisciare verso il basso, lasciando i solchi contro la parete.

Ipotesi piede.
Dato che l'arto posteriore dei theropodi è diretto parasagittalmente al corpo, per generare questi solchi con il piede occorre che il theropode possa estendere anteriormente l'arto posteriore oltre il livello della testa, per poi scalciare contro la parete nell'atto di protrarre la gamba. Per fare questo, tuttavia, il nostro theropode deve inclinare il dorso in modo da esporre il più possibile la superficie ventrale parallelamente alla parete. Possiamo quindi immaginare il theropode che, puntellandosi alla parete con la testa, si inclini il più possibile in alto, facendo poi presa sul terreno con uno dei piedi, per poi scalciare contro la parete con l'altro piede.

Entrambe le ipotesi sono potenzialmente possibili, anche se richiedono che il nostro theropode abbia una discreta agilità, dato che deve comunque assumere, in ambo i casi, una postura semieretta con il ventre a ridosso della parete. Pertanto, escludo che un esemplare di dimensioni medio-grandi possa assumere una tale postura. 

Silhouette modificata da Hartman (fonte: Phylopic).


Concludendo, l'autore (o autori) dei solchi nella parete potrebbe essere un theropode di taglia media (massa non-superiore alla mezza tonnellata) che si ponga con il ventre il più possibile aderente alla parete. Nel caso utilizzi le mani, per generare i solchi deve necessariamente strisciare contro la parete tenendo le braccia il più possibile abdotte: tale grado di abduzione dipende da clade a clade, e comunque è impossibile per quei taxa con arti anteriori troppo corti da non poter superare il piano tangenziale alla superficie ventrale del torace (quindi, escludo buona parte dei theropodi non-maniraptoriformi). Nel caso utilizzi i piedi, invece, il numero di candidati aumenta, dato che tutti i theropodi hanno lunghi arti posteriori con postura parasagittale. Anche in questo caso, però, occorre che il theropode assuma una postura semieretta il più possibile aderente con il ventre alla parete.

Ecco come un paleontologo si prende una pausa durante la descrizione di uno scheletro. Me ne torno a fare cose (apparentemente) serie.

7 commenti:

  1. C'è un altra foto da cui si possono estrapolare più info (non so quanto incisive) questa:

    https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-frc3/t1.0-9/10305600_743917852319395_327052722119869877_n.jpg

    Supponendo che la porta che si scorge a destra dei graffi sia dei 2m standard delle porte tipiche, si può supporre che ogni sezione orizzontale del muro sia alta un metro, ciò collocherebbe il graffio verde a 6m di altezza.
    Inoltre il presunto punto di osservazione (il "balcone" chiuso in alto a destra") sporgerebbe a circa 4m di altezza, il che potrebbe dirci qualcosa sull'altezza di....ahem...Diabolus Rex (oh signur-.-) che poi è l'inquilino confermato del recinto in questione ed probabilmente autore dei graffi.
    A mio parere (in termini 100% billyeschi e con una buona dose di ingoranza paleontologica XD) quelli sono graffi fatti da un coso che saltava in stile cloneraptor, solo più grosso, inoltre probabilmente non è più alto di 4 metri alla testa (considerata l'altezza del punto di osservazione, difficile che l'abbiano messo a portata di bocca dell'ospite).

    Per la cronaca...D...(sigh)...Diabolus Rex (ma che caxx di nome) dovrebbe essere un ibrido tra un cloneraptor, un clonerex, un serpente velenoso ed una seppia (per la storia del camuffamento come i carnotauri del secondo libro).

    A proposito di carnotaurus, potrebbero quei graffi, secondo te, appartenere a un qualche clonetaurus (cioè carnotaurus con licenze varie ed eventuali)?

    Davide

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    1. Come al solito, il mio post Billesco viene del tutto frainteso e portato dove non è mio interesse andare.
      Era una scusa originale per mostrare come ragiona un paleontologo, non per parlare di mostri di film.

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    2. Chiedo venia.
      Le abitudini e le tendenze di questo non-addetto ai lavori cresciuto a pane e clonesauri sono DURE a morire e mi fan sempre scivolare.
      Porta pazienza. ;)

      Davide (vigevano)


      Davide

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  2. Post fantastico. Già mi vedo il teropode spiaccicato contro il muro mentre scivola aggrappato con gli unghioni alla parete.
    Mi hai spiegato parti di anatomia facendomi divertire

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  3. Ho capito che non è tuo interesse parlare di mostri di film (e ti capisco), ma questo sito credo bisogna vederlo:
    http://jurassicpark.wikia.com/wiki/Ultimasaurus
    Li definiscono "gli effetti del Caos".
    Alessandro (Bologna)

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    1. Vuoi proprio far venire una congestione al povero Andrea eh? XD

      Davide (Vigevano)

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  4. Evitate di mettere link di scemenze. A quelle penso già io.

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