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29 settembre 2013

T. rex vs S. aegyptiacus: The Ultimate Truth

Questo blog, se non si fosse capito, parla della scienza dei theropodi mesozoici.
E la scienza dei theropodi mesozoici, se non foste al corrente degli ultimi 20 anni della ricerca, verte attorno ad una domanda fondamentale, che possiamo considerare il fulcro dell'intera disciplina (e, di conseguenza, dell'intera paleontologia, dato che il resto di questa scienza è solamente un dettaglio marginale attorno ai theropodi): 
In un combattimento tra (un esemplare adulto di) Spinosaurus e (un esemplare adulto di) Tyrannosaurus, chi vincerebbe?
Per troppo tempo ho finto di non riconoscere l'importanza fondamentale di questa domanda. Non posso continuare a fare lo snob e fingere che questo non sia il quesito più importante degli ultimi 250 anni della paleontologia. Owen, Cope, Marsh, Osborn, Stromer, Gilmore, Lambe, Maleev, Ostrom, la Osmolska, Bakker, Horner, e tutti gli altri grandi studiosi della paleontologia dei dinosauri hanno dato la loro vita perché noi potessimo dare una risposta a questa domanda fondamentale. 
Ed è nostro dovere dare una risposta.
Ho quindi analizzato tutti i fattori in gioco, tutte le variabili di dimensioni, massa, struttura scheletrica e muscolare, la dentatura, la morfologia del rostro, il livello metabolico, la struttura neuronale, il più plausibile spettro comportamentale, e, sopratutto, le condizioni per lo svolgimento della più importante e significativa interazione biotica dell'intero Fanerozoico. Non ho tralasciato nulla: ogni aspetto è stato preso in considerazione, integrato con gli altri, e le più robuste implicazioni di ogni fattore sono servite per la ricostruzione finale che vi propongo qui.
Questo post, pertanto, funge da risposta finale e definitiva. Nessun altro paleontologo prima di oggi ha analizzato questo tema con lo stesso livello di dettaglio e competenza, nessuno ha quindi prodotto la risposta in modo più accurato, ponderato, motivato di ciò che state per leggere.
Ammettiamo, come ipotesi di partenza, che voi abbiate, in qualche modo, un esemplare adulto di Spinosaurus aegyptiacus ed un esemplare adulto di Tyrannosaurus rex. Tralasciate per ora la futile questione che i due esemplari vissero in momenti geologici e in contesti paleogeografici ed ambientali differenti. Questi dettagli non ci riguardano. Fingiamo, per un attimo, che i due animali possano essere trasportati al giorno d'oggi, e che si trovi una location climaticamente adatta ad entrambi, e che sia irrilevante se i due animali fossero in origine adattati a climi, atmosfere, parassiti ed agenti patogeni differenti. Tutti questi sciocchi dettagli li possiamo trascurare.
Bene, ora avete i due animali. Per farli combattere, occorre metterli uno contro l'altro, possibilmente dentro uno spazio limitato, come un ring. Insomma, noi vogliamo che i due animali combattano, non che ognuno vada per la sua strada. Quindi, allestiamo un'arena, delle dimensioni adatte per i due animali. Per esempio, uno spazio ampio come mezzo campo da calcio (soccer sensu americanibus). Il primo problema da affrontare è che questi animali non sono animali domestici, e non è detto che vogliano entrare nella nostra arena. Potremmo attirarli con un'esca. Pertanto, decidiamo di attirarli con del cibo. Per fare ciò, teniamo i due animali a digiuno per un po' di tempo. Prima o poi, avranno fame, e quindi si spingeranno proprio nel luogo che abbiamo preparato per lo scontro. Tenendoli affamati, inoltre, saranno sicuramente più aggressivi, e spinti dalla fame si affronteranno con maggiore ferocia. Non è forse quello che volevamo? 
Bene: teniamo i due animali a digiuno. Attenzione, però non dovete tenerli troppo a digiuno, non vorrete mica che si affrontino emaciati ed indeboliti? Noi li vogliamo belli carichi, nel pieno del vigore. A nessuno interessa un combattimento tra animali malnutriti o malati.
Benissimo, il grande giorno è arrivato. Trasportiamo i due animali in gabbie che apriremo dentro l'area di combattimento. Al centro dell'area di combattimento abbiamo messo del cibo. Per non correre rischi, questo cibo include sia carne che pesce, così siamo certi che anche un eventuale spinosauro strettamente ittiofago si avvicinerà al pasto. Mi raccomando, non mettete troppo cibo! Non vorrete che i due animali si mettano a mangiare e si sazino senza combattere... sarebbe alquanto disdicevole per i fini della nostra indagine. Anzi, mettete apposta poco cibo: quanto basta per attirarli (ricordo che sono entrambi tenuti a digiuno) ma troppo poco per saziarne anche uno solo. Questo stratagemma sarà utile anche per indurli a combattere, anche solo per quel poco cibo.
Il momento è arrivato. I due animali sono dentro le loro gabbie. Apriamo le gabbie.
Non escono.
Forse, l'ambiente artificiale e del tutto nuovo li stordisce. Ognuno dei due pare immobile, ciascuno dentro la propria gabbia. L'odore del cibo probabilmente non tarderà a raggiungere i loro olfatti, e si spera che li induca ad uscire.
I due animali non paiono reagire.
Per cercare di farli muovere, li aizzate con dei punteruoli. Se occorre, qualche scarica elettrica fa sempre bene per stimolare una bestia poco reattiva.
Dopo una decina di minuti in cui avete infastitido entrambi con punteruoli e scariche elettriche, ecco che iniziano ad accennare di uscire. Posizioniamoci in alto, per meglio osservare la scena: abbiamo le due gabbie, una di fronte all'altra, distanziate da qualche decina di metri, e nel mezzo la piccola razione di cibo che funge da esca.
I due animali sono piuttosto lenti. Ciò non dovrebbe stupirci, dato che entrambi pesano varie tonnellate, e nessun animale di quelle dimensioni è particolarmente agile né scattante. Hanno movenze fluide, ma devo ammettere che sono un po' troppo lenti rispetto a quello che mi attendevo. Mi aspettavo qualcosa di più reattivo e dinamico. Stupisce la titubanza con cui escono dalle gabbie: sono pur sempre dei carnivori giganti, quindi mi attendevo animali di una certa fierezza. Invece paiono delle grosse tartarughe uscite dal letargo.
Per ora, non pare che i due animali stiano interagendo. 
Dopo pochi secondi, quando nemmeno metà delle rispettive code è uscita dalle gabbie, i due animali si fermano. Ci siamo! Ognuno ha colto la presenza dell'altro. Per la prima volta nella storia della vita sulla Terra, uno Spinosaurus ed un Tyrannosaurus si incontrano.
Cosa accadrà?
Entrambi non emettono suoni. Non ruggiscono, non schioccano le mandibole. Non agitano code né zampe. Sono fermi. Non è chiaro se si stiano osservando, scrutando, studiando.
Restano fermi.
Passano cinque interminabili minuti, in cui non accade nulla.
[... che palle... ]
Infine, pare che si muovano. Lentamente, con i musi protesi in avanti verso il cibo, le zampe anteriori strette al proprio corpo, la coda bassa, muovono qualche passo verso l'esca. Date le loro dimensioni, giungono con pochi passi di fronte all'esca. 
Il momento è arrivato. Non c'è abbastanza cibo per entrambi. Entrambi hanno fame. Lo scontro sarà inevitabile.
Le due mandibole si abbassano sul cibo, ognuna all'estremo opposto dell'esca. Con lentezza e un po' di titubanza, i due animali afferrano una parte dell'esca, la ingoiano avidamente senza distogliere lo sguardo dall'altro animale. Il poco cibo presente viene consumato in pochi istanti. Ora, non c'è più un'esca da contendersi.
I due animali arretrano all'unisono, sempre con lentezza e circospezione. 
Paiono sotto stress.
Arretrano fino alle rispettive gabbie. Si allontanano uno dall'altro, reciprocamente, il più possibile. Infine, quando si rendono conto che non c'è più spazio verso cui allontanarsi, si fermano, ognuno nella parte opposta dell'arena di combattimento. Con una certa solennità, i due animali si accucciano, come enormi polli, nascondendo la testa dietro il fianco, con la coda estesa in avanti a coprire parte dei musi. Si accucciano, ognuno nel proprio angolo, e restano lì, disorientati, affamati, stressati da una situazione del tutto innaturale, e probabilmente sofferenti per essere stati strappati al loro ambiente naturale. 

Fine del combattimento.

Vincitori morali: Spinosaurus aegyptiacus e Tyrannosaurus rex.
Perdenti: Homo sapiens (si fa per dire).

19 commenti:

  1. Grandissimo, sembrava di esser lì ;)

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  2. Decisamente molto simile a quando si inseriscono animali (soprattutto rettili/uccelli/anfibi) differenti, senza legami predatori tra di loro, in un medesimo terrario di dimensioni inadeguate. Forte stress per entrambi, e allontanamento reciproco: lo "scontro" consiste nel finire il cibo prima dell'altro senza cognizione di causa (se va bene, visto che non di rado sotto forte stress deperiscono sino alla morte anziché nutrirsi, l'ignorare il cibo è cosa frequente). Un plauso al post meraviglioso.

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  3. Quando ho letto il titolo ho pensato, nooo... ancora un post su JPIII.
    Poi l'ho letto...

    Genio

    Valerio

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  4. Hai trasformato una questione noiosa e inutile in una lezione piacevole e istruttiva

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  5. Poi c'è l'episodio divertente dei guardiani che si abituano a considerarli dei grossi polli, ci fanno le battute, allentano le precauzioni finchè uno dei guardiani scompare nel nulla..

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    1. No, tranquillo: i due animali muoiono prima che ciò accada...

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  6. Michele tv.1/10/13 15:59

    magari si comporterebbero in modo completamente nuovo e inaspettato.....
    tanto per far capire all'homo sapiens quanto ha da sapere sulla natura!!!!

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    1. Fammi capire, tu ipotizzi un fenomeno imprevedibile in un evento che non si verificherà mai?
      Allora tanto vale parlare di chi vincerebbe se i due facessero una gara di Karaoke con i testi in aramaico...

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    2. Hai riprodotto più o meno fedelmente il classico esperimento che ogni giocatore di Billy e il clonesaurus: Operation Genesis ha fatto almeno una volta! XD (con risultati quasi simili molte volte peraltro)
      Scherzi a parte (ma sarà possibile con un topic come questo?) penso che per avere quanto di più simile ad una risposta a questo "eterno dilemma" occorrerebbe porre un altra domanda: "Quali erano le relazioni interspecifiche tra Spinosaurus e Charcarodontosaurus, e nel dettaglio eventuali combattimenti?"
      A mio parere (cioè quello di un esperto di dinosauri "del villaggio" quindi abbi pietà XD) Charcarodontosaurus è "concettualmente" abbastanza simile a tyrannosaurus ed altri teropodi di simile taglia per dare una risposta che possa valere pure per gli altri.
      Che diresti in proposito?
      P.S. mi hai fatto spaccare dal ridere ;)

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    3. Anonimo, mi limito a rispondere che Charcarodontosaurus è un nomen nudum.

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    4. Pardon, mi riferivo a Charcarodontosaurus Saharicus

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    5. Charcarodontosaurus Saharicus è un nomen nudum.

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    6. Stavolta ho guardato cosa significa nomen nudum e mi è subito tornata alla mente una cosa fondamentale che ho imparato proprio qui su Theropoda: con molti più dinosauri di quanto si creda, non si è neppure sicuri di che forma avevano, di conseguenza parlare dei loro rapporti interspecifici è come parlare delle prestazioni di un automobile sconosciuta tenendo in mano solo il volante senza null'altro attaccato.
      E pensare che la sera stesa che ho letto questo articolo avevo ammirato il tuo Spinosauro pinnato esempio tra i più lampanti del concetto di cui sopra...
      Grazie comunque ;)

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  7. [...che palle...]

    Hahahahaha!

    Simone

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  8. Al di là della giustissima dose di sarcasmo qui somministrata, mi dichiaro non immune al fascino cinematografico che aleggia attorno alle figure descritte. Mi chiedo quindi, forse in una sede non delle più appropriate, se esiste una qualche ricostruzione - documentario, rappresentazione filmica che renda a tuo avviso l'idea in modo plausibile o accurata della tipologia di movimento generica (non sto quindi domandando una stima delle capacità da corridore) di una creatura come Tyrannosaurus rex. Parlo quindi di movenze e plausibile "reattività".
    Grazie in anticipo per un'eventuale paziente risposta!

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  9. No, non ne esiste una: tutte quelle esistenti sono "cinematografiche", enfatiche (quindi antropomorfiche: la creature mostrata "recita la parte del T-Rex"), oltre che poco realistiche sul piano della biomeccanica.

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