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23 dicembre 2012

Recensione di "A Field Guide to Mesozoic Birds and other Winged Dinosaurs" di M.P. Martyniuk

Se questo blog esiste, è per merito della "Rivoluzione Piumata" iniziata a metà degli anni '90 del XX secolo. Tra il 1999 ed il 2000, dovetti decidere il tema della mia tesi di laurea, e dopo aver constatato che nessun progetto esistente nel mio dipartimento era lontanamente interessante (anzi, niente era lontanamente paleontologico!) decisi di dedicare il tempo ed il tema della tesi a qualcosa di veramente interessante, innovativo e che avesse un respiro più ampio e generale della catalogazione di denti di arvicole appenninica (con tutto rispetto per chi fa queste cose...). Decisi quindi di svolgere una tesi in modo autonomo, slegata dalle ricerche della mia università, usando metodologie e concetti quasi del tutto assenti dal panorama paleontologico italiano. Fu così che iniziai, seriamente ed in modo metodico, a studiare l'anatomia dei theropodi mesozoici e ad interessarmi alle loro relazioni evolutive, allora prettamente per chiarire le origini degli uccelli, in seguito per costruire un'unica struttura filogenetica per l'intero clade. Fu così che diventati quel borioso blogger e paleontologo che alcuni di voi conoscono...
Se, come me, siete appassionati all'origine degli uccelli, ma non volete perdere 12 anni dietro a descrizioni osteologiche e codifiche matriciali (anche per non diventare come me), esiste un bel libro, il quale, mescolando sagacemente concetti scientifici con tono divulgativo ma rigoroso, e un'ispirata mano paleoartistica, vi accompagna nel mondo dei dinosauri "veramente piumati" (tecnicamente, gli Aviremigia, o Aves sensu Charig: gli animali con penne remiganti) e si propone come una "guida sul campo" in una immaginaria escursione per l'avifauna mesozoica.
A Field Guide to Mesozoic Birds and other Winged Dinosaurs, dell'editore Panaves (omen nomen!), scritto ed illustrato da M. "Dinogoss" Martyniuk, è un piacevole libro di circa 200 pagine, suddiviso in due parti principali.
Nella parte introduttiva, l'autore espone il concetto di "uccello", e come questo termine vernacolare si possa applicare coerentemente alle attuali conoscenze scientifiche. La conclusione di Martyniuk è che "uccello" sia equivalente a "appartenente ad Aviremigia", e che pertanto non solo i "classici uccelli" (gli Avialae) siano da chiamare "uccelli" ma anche gli oviraptorosauri (Caenagnathiformi, usando la nomenclatura del libro) ed i deinonychosauri, e potenzialmente anche altri coelurosauri, qualora risultassero portatori di vere penne remiganti. Effettivamente, se Microraptor o Caudipteryx fossero viventi, sono sicuro che il 99% delle persone non-paleontologhe li chiamerebbero "uccelli", dato che i loro corpi erano copiosamente piumati.
Una volta introdotti i protagonisti del libro, l'autore fornisce al lettore le necessarie basi teoriche e concettuali con le quali affrontare il tema principale. In particolare, ho apprezzato molto la parte nella quale Martyniuk discute delle più probabili colorazioni deducibili in base alle prove dirette, alle inferenze filogenetiche e alle fonti alimentari (molti pigmenti sono ottenibili dagli animali solamente dal cibo: ciò vincola il tipo di colorazione possibile alle abitudini alimentari).
Nella parte principale del libro, l'autore fornisce una carrellata di Maniraptora, dei quali elenca le caratteristiche principali, corredata da una ricostruzione in vivo a colori. Lo stile artistico di Martyniuk è molto naturalistico, qualcosa di raro di questi tempi, dove spesso vediamo i dinosauri ritratti in modi eccessivamente "mostruosi" o impostati in modo troppo "drammatico", con il risultato di darci creature fantastiche ma poco plausibili sul piano del realismo. 
Al contrario, Martyniuk ha colto in pieno il senso profondo della "Rivoluzione Piumata", ovvero che la continuità morfologica, evolutiva e biologica tra aviani moderni e maniraptori mesozoici deve imporre ai paleoartisti di impostare la loro mente, occhio e mano - nell'atto di dare forma ai maniraptori - come se stessero dipingendo degli uccelli, e non come dei mostri preistorici ricoperti di piume.
Siccome io sono un patito degli enantiorniti, ho molto apprezzato la serie di ricostruzioni di questi theropodi, presente nel libro: c'è anche Enantiophoenix! La sua ricostruzione del "mio" piccolo enantiornite è davvero pregevole, e da oggi sarà la "versione ufficiale" di E. electrophyla!
Forse l'unico neo dell'opera è la parte tassonomica: l'autore precisa che, in attesa della versione ufficiale del PhyloCode, i nomi dei cladi di Theropoda sono in una sorta di limbo, ma al tempo stesso propone una serie di nomi che, sebbene siano corretti con le regole del PhyloCode, sono molto poco usati fuori dalla cerchia di coloro che si interessano di tassonomia dinosauriana: ad esempio, usare Deinondontoidea al posto di Tyrannosauroidea, oppure Ornithodesmidae al posto di Dromaeosauridae, è stato, a mio avviso, una soluzione controproducente, considerando il potenziale target di lettori, molti dei quali non sono tassonomi cladisti, e probabilmente resteranno disorientati da nomi oscuri, sovente mai usati nella letteratura degli ultimi 50 anni.

Concludendo, "A Field Guide to Mesozoic Birds and other Winged Dinosaurs" di M.P. Martyniuk è un piccolo gioiello di divulgazione paleontologica, che consiglio a tutti coloro che vogliano non solo apprendere in modo chiaro i concetti fondamentali dalla "maniraptorologia", ma anche gustare, finalmente, delle ricostruzioni accurate e piacevolmente realistiche di molte specie di Maniraptora, molte delle quali spesso bistrattate perché non sono gigantesche o armate di denti incrassati.


4 commenti:

  1. Segnalo che esistono 2 copertine differenti : http://www.amazon.it/Field-Guide-Mesozoic-Winged-Dinosaurs/dp/0988596504
    Marco

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  2. No, la copertina è una sola, ed è quella che si vede nel sito (e che hai linkato tu). Quella che ho mostrato io non è la copertina ma è la prima pagina del testo.

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  3. Aaah ok , ho equivocato .
    Marco

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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