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27 maggio 2012

And the winner is... Theropoda!

Alessandro Chiarenza durante la nostra presentazione paleogeografica & theropodologica
Alcuni giorni fa (il 24-26 di questo mese) a Catania si è svolta la XII edizione delle Giornate di Paleontologia della Società Paleontologica Italiana.
Sebbene io non vi abbia partecipato fisicamente, ero presente come coautore di due lavori presentati: un poster ed una presentazione inedita.
Il poster (Chiarenza et al. 2012), al quale ho partecipato sopratutto come revisore della forma, parla di un esemplare di ittiosauro conservato al Museo della Scienza della Terra di Catania, ed è una versione condensata della tesi di laurea triennale del primo autore, Alessandro Chiarenza.
La presentazione (Cau e Chiarenza 2012) è invece un lavoro inedito preparato apposta per le giornate catanesi. Esso è da considerarsi un'idea per un potenziale sfruttamento futuro di Megamatrice in ambito paleobiogeografico, dato che si proponeva di valutare se e quanto l'Europa Meridionale (di cui l'Italia fa parte, almeno oggi) sia stata coinvolta dagli eventi di interscambio faunistico tra i theropodi di Laurasia e Gondwana. Il ragionamento a base della presentazione è che se Megamatrice identificasse dei taxa o dei cladi della parte laurasiatica dell'Europa nidificati dentro cladi formati da theropodi del Gondwana settentrionale (in particolare, Nordafrica), allora sarebbe lecito ipotizzare un evento di migrazione dal Gondwana all'Europa che possa aver coinvolto anche l'Italia. Viceversa (non solo in senso metaforico), se Megamatrice identificasse dei taxa o dei cladi del Gondwana settentrionale (in particolare, Nordafrica)  nidificati dentro cladi formati da theropodi della parte laurasiatica dell'Europa, allora sarebbe lecito ipotizzare un evento di migrazione dall'Europa al Gondwana che possa aver coinvolto anche l'Italia.
Siccome io non potevo presenziare la presentazione, essa è stata esposta da Alessandro Chiarenza.
Sia il poster che la presentazione erano in gara per il premio di migliore poster e presentazione esposti, ed è con grande piacere che entrambi sono stati votati al primo posto nelle rispettive categorie (ex aequo con un altro poster e un'altra presentazione)!
Gli amici presenti a Catania mi confermano che queste giornate sono state un grande successo di pubblico e di eventi scientifici, il che è un ulteriore augurio per il futuro della paleontologia italiana. Il fatto che una presentazione sui theropodi abbia avuto un così positivo risultato indica che il clima sta mutando e che i dinosauri stanno uscendo dall'alone di "novità" e "bizzarria da esterofili" anche in ambito accademico.

I complimenti vanno tutti ad Alessandro: io ho solo giocato con Megamatrice.

Bibliografia:
Cau A., and Chiarenza A.A. 2012 - The Role of Southern Europe in Theropod Faunal Interchange. Abstracts Volume. Giornate di Paleontologia XII edizione. Catania, 24-26 May 2012.
Chiarenza A.A., Dalla Vecchia F.M., Cau A., Rosso A. and Sanfilippo R. 2012 - Stenopterygius triscissus, ittiosauro Toarciano dalla collezione Gravina del Museo di Scienza della Terra di Catania. Giornate di Paleontologia XII. Catania 24-26 May 2012.

13 commenti:

  1. Complimenti vivissimi! Come e dove si potrebbe consultare il prodotto vincitore?

    Annarita

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  2. Credo che sarà pubblicato un volume con gli atti delle giornate, con gli abstract dei lavori presentati. Penso sarà digitalizzato.

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  3. Bene! Ti pregherei di farmelo sapere quando sarà fatto perché l'evento merita di essere pubblicizzato.

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  4. Complimenti a tutti e due.
    Ma per curiosità, quali erano gli argomenti dell'altra presentazione e poster "ex aequo"?
    Simone

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  5. Un bel lavoro su canidi fossili, se non erro.

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  6. Grazie a tutti per i compimenti. L'apporto di Andrea al lavoro non è stato irrilevante come lui vorrebbe far credere, quindi a lui va gran parte del merito della riuscita e del successo del poster e della presentazione. L'altro lavoro premiato riguardava lo studio paleopatologico, realizzato da un dottorando romano, su canidi fossili del pleistocene superiore pugliese, un'indagine che esponeva metodi di analisi tomografiche, digitalizzazioni e necropsie su cadaveri di carnivori odierni. Per me è stato un grande onore ricevere un'apprezzamento pari a un lavoro di così pregevole fattura.

    Ci tengo a ringraziare anche qui Fabio Dalla Vecchia, Antonietta Rosso e Rossana Sanfilippo, gli altri miei coautori del poster.

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  7. ERRATA CORRIGE *un apprezzamento

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  8. Nicola Russo31/5/12 18:23

    "Il fatto che una presentazione sui theropodi abbia avuto un così positivo risultato indica che il clima sta mutando e che i dinosauri stanno uscendo dall'alone di "novità" e "bizzarria da esterofili" anche in ambito accademico"

    Mha..credo che a qualunque concorso oggi l'argomento dinosauri sbaragli qualsiasi altro argomento paleontologico. Se stessero cambiando davvero i tempi vincerebbero cose fossili "anonime", che ne so, i pesci o le ammoniti.

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    1. In Italia di solito vincevano i pesci e le ammoniti, o meglio si parlava solo di pesci o di ammoniti o, sopratutto, di Cenozoico... almeno a mia memoria...

      Valerio

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    2. Nicola Russo2/6/12 15:15

      Si, nel mondo accademico si. Ma perchè principalmente abbiamo molti fossili sia di pesci che di ammoniti e tanta gente che li studi. Ma il pubblico? mai come in italia la cultura paleontologica è legata quasi solo ai dinosauri., E questo è sicuramente un male.

      Bisognerebbe fare giornate di paleontologia per la gente comune e su argomenti eterogenei...se lo si fa con gli accademici a cosa serve?

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    3. Nicola,
      le tue domande dovresti rivolgerle ai paleontologi delle ammoniti e dei pesci. Se questi ultimi non riescono o non sono interessati a coinvolgere il pubblico, io non posso certo mettermi a farlo per loro: io cerco di tirare acqua al mio piccolo mulino dinosauriano.
      PS: le giornate di paleontologia sono aperte a tutti coloro che ne fossero interessati, non si svolgono in torri d'avorio riservate agli addetti ai lavori.

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  9. Nicola Russo6/6/12 19:50

    Il piccolo mulino dinosauriano porta l'acqua che tutti desiderano bere ;-)

    Lo so che le giornate di paleontologia sono aperte a tutti gli interessati. Se non vengono la colpa non è certo dell'evento in se. Poniamoci però la domanda di cosa oggi la comunità paleontologica italiana per attirare stimolare la gente (soprattutto sul materiale italiano)...quanto è stato pubblicizzato questo evento? Non per niente c'è più gente a DCO che qui. Diverso target, diversa pubblicità, diverse finalità direi...ma credo sia più importante conoscere i fossili del nostro paese che vedere dei dinosauri esteri in plastica... poi, certo, questione di opinioni.

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    1. Ben venga che tutti vogliano bere dal mio mulino, non può che essere di sprone a continuare. Se altri mulini non offono acqua appetibile, non sono affari miei.
      Menzionare DCO mi pare una provocazione sterile e sopratutto poco intelligente. Temo che tu non abbia idea di cosa stai parlando.
      DCO è un'impresa privata, un business, nel senso che è un'attività fondata su un capitale privato, finalizzata al profitto economico tramite l'intrattenimento e la divulgazione (intelligente e scientificamente accurato). Anche se è strutturata come una mostra, essa è e resta prima di tutto un'attività economica privata: chi la ha ideata ha tutto il diritto e l'interesse di usare i suoi soldi per fare quel che vuole, non può pensare di fare beneficenza o mecenatismo proponendo prodotti che non interessano il pubblico. Ad ogni modo, chiamare "dinosauri esteri di plastica" il lavoro eccezionale (considerando i mezzi a disposizione ed i risultati) di artisti e dei paleontologi - tutti italiani - ingaggiati, è un mezzo insulto gratuito al quale non rispondo come forse meriterebbe. In ogni caso, non sono "di plastica".
      Le giornate di palentologia sono invece eventi culturali, ma di un'associazione culturale privata (la SPI non è un ente statale), ma che è ospitata da organismi pubblici come università e musei, tutti finalizzati unicamente allo sviluppo culturale.
      Quindi, stai solo facendo tanta confusione, mettendo sullo stesso livello due situazioni molto diverse: da un lato un'impresa economica, da un'altro un'associazione culturale.

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