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17 novembre 2011

Pampadromaeus, sauropodomorfo theropodomimo

Quando due cladi sono di recente origine, divergono morfologicamente (tale è infatti l'evoluzione) dalla condizione ancestrale comune. Pertanto, i rappresentanti basali di ciascuna linea si somigliano tra loro più di quanto accada tra le forme derivate. Eusaurischia non è da meno: theropodi Triassici e sauropodomorfi basali si somigliano tra loro più di quanto Tyrannosaurus somigli a Saltasaurus. Pertanto, non è improbabile scoprire nuove forme basali di Eusaurischia che apparentemente mostrino un mix di caratteri precedentemente ritenuti "diagnostici" di uno solo dei due gruppi.
Cabreira et al. (in press) descrivono un saurischio relativamente completo da Triassico Superiore dell'Argentina ed istituiscono Pampadromaeus barberenai.
Pampadromaeus mostra un curioso mix di caratteri sauropodomorfi (omero robusto ed espanso distalmente, denti lanceolati con ampi denticoli, ramo ventrale dello squamoso lungo e gracile, quarto trocantere asimmetrico) e neotheropodi basali (lunga finestra antorbitale, recesso premascellare, ultimo dente mascellare ventrale al ramo ventrale del lacrimale, lacrimale allungato, primo metatarsale corto), apparentemente inatteso. Cabreira et al. (in press) immettono Pampadromaeus in 4 analisi pubblicate incentrate sulla base di Dinosauria: le quattro analisi concordano nel collocare il nuovo taxon in Sauropodomorpha. Anche Megamatrice avvalora tale ipotesi. Se ciò fosse confermato, implicherebbe che le caratteristiche "neotheropodi" sono plesiomorfiche per Neotheropoda, o che Pampadromaeus sia convergente coi neotheropodi.

Bibliografia:
Cabreira, S. F., Schultz, C. L., Bittencourt, J. S., Soares, M. B., Fortier, D. C., Silva, L. R., and M. C. Langer. 2011. New stem-sauropodomorph (Dinosauria, Saurischia) from the Triassic of Brazil. Naturwissenschaften (advance online publication) DOI: 10.1007/s00114-011-0858-0


5 commenti:

  1. Ciao Andrea. Scusa la domanda OT ma volevo chiederti se hai scritto un articolo sulla posizione delle mani dei dinosauri? Da quanto ho potuto leggere (anche su certi tuoi articoli) mi pare di capire che le tenevano con i palmi rivolti all'interno e il dorso all'esterno, ma in certe immagini prese da fonti importanti (come la copertina del libro "dinosaurs, a concise natural history") continuano a mostrarli con i palmi rivolti verso il basso. Mi puoi aiutare? Grazie in anticipo
    Simone

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  2. Andrea, quanto stimi che codifiche qualitative (come "lacrimale allungato"; anche ammettendo che questo carattere non esista e che il tuo fosse solo un riferimento ad un carattere quantitativo, esistono numerosi caratteri di natura solo qualitativa, no?), risultino in topologie che una codifica quantitativa (seppur discreta, non si può facilmente fare in altro modo) non supporterebbe?

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  3. Does this paper say anything about the status of Eoraptor?

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  4. Simone, chi continua a illustrare i palmi rivolti verso il basso non è informato su almeno 10 anni di studi.
    Filippo, non vedo quella grande differenza tra qualitativi e quantitativi che alcuni sostengono esistere. L'importante è che il carattere sia definito in modo chiaro. Qui nel post ho scritto tali caratteri in modo succinto, non essendo il post dedicato a definizioni di caratteri.
    Eric, the paper just mentions Eoraptor as a possible basal sauropodomorph.

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  5. beh, direi che l'eventuale differenza risieda tutta nell'ambiguità della codifica del carattere qualitativo. Quanto è il rapporto tra diametro e lunghezza che si usa per dire che qualcosa è "allungato" o "ampio" o...quel che ti pare...?? Dubito che la gente codifichi usando, per puro caso, gli stessi criteri qualitativi, per definire ciò che è allungato o ampio e ciò che non lo è.

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