Quando Linneo coniò il termine Aves, intendeva l'insieme degli uccelli attualmente viventi. Tuttavia, dovendosi basare solamente sulla diagnosi del gruppo, così come fornita da Linneo, anche Confuciusornis è un Aves, nonostante che esso sia esterno all'insieme degli uccelli attualmente viventi. A voler essere onesti, anche Oviraptor è un Aves alla Linneo: bipede, piumato, con un becco al posto dei denti. Anche Tianyulong è bipede e piumato, e non dubito che Linneo l'avrebbe considerato una forma bizzarra di Aves e non di Reptilia. Si giunge quindi alla conclusione che la parola Aves, come concepita da Linneo, se applicata senza pregiudizi si estenderebbe all'intero Dinosauria, se non oltre. Un ramo della tassonomica filogenetica, difatti, ritiene che i nomi tradizionali debbano applicarsi all'intero gruppo evolutivo comprendente i taxa tradizionalmente parte di quel gruppo, e non solo le forme attuali. Ad esempio, seguendo questa concezione, è un Aves qualsiasi animale più vicino agli uccelli che ai coccodrilli.
Ovvero, ad esempio, Pteranodon, Triceratops e Brachiosaurus sarebbero Aves. Altri, per non creare eccessiva confusione e non travalicare i limiti del termine originario, hanno proposto di creare due categorie di nomi tassonomici. Ovvero, un gruppo evolutivo sarebbe formato da una parte "vivente", detta "corolla", e da una parte estinta, detta "stelo". Stelo + corolla formerebbero il gruppo totale.
Ad esempio, Aves totale è formato dalla corolla-Aves (gli uccelli attuali e le forme estinte interne alla corolla, come Dinornis, Gastrornis e Aepyornis) e lo stelo-Aves (aviali mesozoici, coelurosauri non-aviali, tetanuri non-coelurosauri, theropodi non-tetanuri, sauropodomorfi, ornithischi, silesauridi e altri dinosauromorfi basali).
Sebbene questa soluzione sia un buon compromesso tra la tassonomia traduizionale e il rigore filogenetico, altri la trovano eccessivamente contorta. Una versione modificata di questa interpretazione propone di chiamare il gruppo totale con il prefisso Pan- da attaccare al nome del gruppo tradizionale, che resterbbe alla corolla. Così, corolla-Aves diventerebbe Aves, il gruppo totale diventerebbe Panaves, e lo stelo sarebbe "Aves basale". Disposti a chiamare Diplodocus un Aves basale? Molti storceranno il naso, eppure, questa terminologia sarebbe il primo passo concettuale per liberare la mente dalle vecchie concezioni essenzialiste pre-darwiniane, che, forti del loro fissismo, potevano tranquillamente affermare la corrispondenza diretta tra gruppo tassonomico, caratteri diagnostici e nome. Nel darwinismo, tale corrispondenza è impossibile, e pertanto è bene ammettere l'estinzione delle categorie tassonomiche tradizionali (e dei nomi corrispondenti). Almeno in paleontologia. Se siete zoologi e vi occupate solo di oggi, siete come i fisici newtoniani pre-einsteiniani e potete fingere che spazio e tempo siano degli assoluti.
Infatti, non è più vero che un gruppo tassonimico è diagnosticabile da una combinazione di caratteri (alla quale attaccare il nome), perché ci sarà sempre un nuovo fossile esterno a quel gruppo che strapperà una o più caratteristiche dalla diagnosi di quel gruppo. Ad esempio, Caudipteryx ha strappato via le penne remiganti e timoniere dalla diagnosi degli uccelli, Tianyulong ha strappato via le protopiume dalla diagnosi dei coelurosauri, ecc..., e l'elenco si estende a tutti i caratteri e qualsiasi gruppo.
In conclusione, la paleontologia evoluzionista ha ucciso la tassonomia tradizionale. Non è possibile ancorare un nome tassoniomico ad una o più caratteristiche anatomiche per definire un gruppo di specie, perché prima o poi salterà fuori un fossile che dimostrerà che quella caratteristica è presente anche in specie esterne a quel gruppo. E ciò per un motivo squisitamente evoluzionistico: un "carattere" è il risultato di un processo evolutivo. Nel momento in cui scegliamo quella caratteristica "definita" come marcatore di un gruppo, dobbiamo riconoscere che quella struttura si è evoluta da forme antenate, e quindi ammettiamo che essa, in forma più o meno modificata, ma pur sempre omologa, era già presente negli antenati, che, per definizione, sono esterni a quel gruppo.
E per quanto riguarda invece il processo inverso? Ero a conoscenza della "rivoluzione" in campo tassonomico per quanto riguardo Reptilia ed Aves, che sarebbero stati inglobati dalla "nuova" classe Sauropsida.
RispondiEliminaSauropsida è un sinonimo di Reptilia, un po' in disuso ora che, già da 25-30 anni, si considera Aves un sottoclade di Reptilia. Il concetto di "classe" è obsoleto e non si usa più: come le altre categorie linneane, è un concetto arbitrario e non definibile in modo operativo.
RispondiEliminaNon a caso ho sempre ritenuto i cladi più adeguati di rigidi schemi difficilmente adattabili ad un ciclo naturale, ti riportavo la "riesumazione" di Sauropsida poiché sapevo esser stata ripresa in considerazione a partire dal 2005 (mi pare da Vidal e Hedges), per di più ne parlava anche un biologo del bioparco di Roma.
RispondiEliminaGrazie comunque per la precisazione!
eheh. sai cosa penso sui nomi. perchè non usare aves alla stregua di "rettili", cioè col significato di uccelli, gruppo parafiletico?
RispondiEliminanon avrebbe più senso trasformare in gruppo parafiletico tutti i nomi che storicamente esistono già, e coniare nomi del tutto nuovi che NON POSSONO CREARE CONFUSIONE?
al posto del tuo nuovo aves perchè non mettere un nome preso da una lingua diversa dal latino? il latino (e il greco)forse comincia a stare stretto. a cosa serve la nostra sbandierata multiculturalità? perchè non siamo liberi mentalmente di inventare nuovi nomi, ma siamo costretti da regole DA NOI FISSATE a rigirare sempre le stesse sillabe aggiungendo al massimo una esse o un idae o un morpha? stiamo aggrovigliando sempre di più lo stesso gomitolo di filo. secondo me, da PROFANO, è ora di usare fili di altri colori. proprio per il motivo che dici tu a ragione: la vecchia tassonomia è nuova. allora la nuova non PUO' usare le stesse regole della vecchia.
troco
hem, la vecchia tassonomia è morta, volevo dire.
RispondiEliminaLa tua (troco) risposta produce 2 obiezioni.
RispondiElimina1- Parli di qualcosa di diverso dal tema del post. Il post parla di quali entità evolutive meritino o no un nome, e di come chiamarle. Il vecchio "Reptilia" senza Aves era artificiale, e non meritava di persistere. Per questo abbiamo modificato il senso dei termini, per conformarlo alle nuove concezioni scientifiche. Tu obietti sulla forma di quei nomi (latina invece che cinese, con suffissi invece che sigle...). Io parlavo della sostanza, non della forma. Ad ogni modo, da 250 anni seguiamo la regola di usare il latino, ed è saggio non cambiarla, creando discontinuità col passato.
2- I nomi scientifici servono agli scienziati. Qui non sto mettendo in dubbio i nomi "volgari" o colloquiali. Nel linguaggio non-scientifico di tutti i giorni gli uccelli restano uccelli, e i rettili restano rettili, senza gli uccelli. E' nel discroso scientifico che Aves che è sottoclade di Reptilia, ma non la frase colloquiale "gli uccelli" che diventa "i rettili". Abbiamo dovuto stabilire regole uniformi e oggettive di tassonomia per lo stesso motivo per cui tra scienziati non si usano più le once, le libbre e le biolche, sebbene tra contadini nulla vieti che si possano usare nel discorso: erano termini ambigui inadatti al discorso scientifico rigoroso.
Let's suppose an alternative Earth where dinosauroids were the dominant rational beings and the only Cenozoic extant mammals were the whales, and dinosaurs and transitional birds survived. A "Dino-Linneus" would consider whales as an order of Pisces called "Cetacea", placing them as a kind of viviparous fish, and consider Theropods and Aves in a classe called Bipedia. Later, fossils would be discovered, a Dino-Darwin would write about a Theory of Evolution ("dinos and reptiles have common ancestor", scandalizing dino-priest). Mammalia would be removed from Pisces, but with the addition of many terrestrial ancestor mammals (considered as synapsid reptiles), they would question: should we include Cetacea in Synapsida, or consider Synapsida as an expanded Cetacea clade?
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