Pagine

02 aprile 2011

_Decuriasuchus_ ed una lezione per l'etologia ingenua nei theropodi

Abstract. Franca et al. (2011) describe the new taxon Decuriasuchus, based on a bonebed of "rauisuchians" from the Middle Triassic of Brazil. It is the oldest evidence of gregarious behaviour among archosaurs. Based on the taphonomy of the site, it's not necessary to infer a sociality more complex than the one among modern crocodiles. 
Franca et al. (2011) descrivono la più antica evidenza di comportamento gregario in Archosauria: si tratta dell'associazione dei resti ben conservati di 9 individui di un nuovo crurotarso di grado rauisuco dal Triassico Medio del Brasile, Decuriasuchus quartacolonia.
Aldilà dell'indubbio interesse della nuova scoperta, sopratutto alla luce della ottima conservazione degli esemplari, quello che mi preme sottolineare qui è il modo con cui Franca et al. (2011) analizzano l'associazione fossile e giungono alle conclusioni comportamentali.
Gli autori si pongono le domande giuste, quelle che spesso i fan dei "branchi di theropodi in caccia" nemmeno sanno che esistono:
  • Gli individui vissero assieme e/o morirono assieme?
  • Ci sono evidenze di trasporto post-mortem delle carcasse?
  • Fino a quale livello si può ipotizzare un comportamento gregario?
Solo dopo aver risposto in modo soddisfacente a queste domande è possibile iniziare un discorso sulle possibili caratteristiche etologico-sociali del fossile in questione. Peccato che, spesso, chi discute online di paleo-etologia non sappia nemmeno dell'esistenza della parola "tafonomia".


Senza entrare nei dettagli, noterete che i corpi sono relativamente allineati (le colonne vertebrali tendono ad essere dirette lungo la stessa direzione), segno che un agente fisico (la corrente di una massa d'acqua) ha allineato le carcasse. Questo fenomeno spiega anche l'assenza di individui di taglia minore (giovani), probabilmente trascinati altrove dall'intensità della corrente. Questo implica che i corpi non sono morti nello stesso luogo in cui furono sepolti, ma furono trascinati per un tratto sufficiente a separare i corpi in base alle dimensioni (la corrente seleziona gli oggetti in base a dimensioni e massa, depositandoli a distanze differenti in funzione di queste caratteristiche puramente fisiche). Inoltre, almeno due scheletri sono parzialmente intrecciati a livello delle code, segno che essi si depositarono in quel luogo a breve distanza di tempo (se non nello stesso momento), e non furono la sommatoria distanziata nel tempo di carcasse deposte una sull'altra. L'ambiente deposizionale è quello di una piana alluvionale, con alternanza di fasi secche e piovose. In conclusione, è plausibile che questo gruppo di fossili sia il risultato di un episodio di inondazione che uccise una popolazione di questi crurotarsi, trasportando e accumulando i corpi e selezionando le carcasse in base alle dimensioni. Data la scarsità generale dei crusotarsi in questa formazione brasiliana, l'associazione di 9 individui propende per una forma di gregarismo negli animali, simile a quella dei coccodrilli. Concludendo, alla luce di questi dati, per spiegare questi fossili non è necessario attribuire a questi animali un grado di socialità più complesso di quello noto nei coccodrilli attuali.

Perché molti fanno fatica a fare questi stessi ragionamenti anche coi dinosauri? Eppure, le associazioni di bonebeds a theropodi non differiscono qualitativamente da questa appena discussa. Temo che ciò abbia più a che fare con i dinosauri dei nostri sogni (personificazioni del nostro inconscio di esseri umani) più che con la reale pratica della tafonomia sugli archosauri mesozoici.
Meditate gente, meditate...

Bibliografia:
Franca, M. A. G., Ferigolo, J., and M. C. Langer. 2011. Associated skeletons of a new middle Triassic “Rauisuchia” from Brazil. Naturwissenschaften (online first) DOI: 10.1007/s00114-011-0782-3

19 commenti:

  1. mi sembra molto ragionevole pensare, per gli archosauri del Mesozoico, ad un grado di "organizzazione sociale" simile a quello degli attuali coccodrilli, escludendo comportamenti come la caccia in branco, tipici esclusivamente di alcuni mammiferi; bisogna però riconoscere che i "fan dei branchi di Theropodi in caccia" non hanno tutte le colpe, perchè in rete, e, purtroppo, anche in numerosi documentari naturalistici, circolano notizie errate riguardo all'etologia degli archosauri attuali; vorrei sfatare il mito della "caccia in branco" effettuata da alcune popolazioni di coccodrilli: questi animali non si "organizzano" per cacciare prede di grandi dimensioni, ma si associano solamente ad altri loro simili nell'abbattere grossi mammiferi, non essendo guidati da alcuno "spirito di gruppo", ma solo dalla "consapevolezza"(se così si può chiamare) di poter ottenere comunque una grande quantità di cibo con uno sforzo minore; non ci sono, dunque, "tattiche" prestabilite, come quelle dei "raptor" di "billy e il Clonesauro", e lo stesso potrebbe valere anche per le fantomiche "cacce in branco" delle poiane di Harris, che comunque presentano uno sviluppo sociale e "cerebrale" molto superiore a quello dei Dinosauri e degli Archosauri mesozoici in generale. vorrei inoltre ricordare che molti etologi concordano nell'affermare che anche la caccia "sociale" di numerosi mammiferi attuali, tra cui i leoni, potrebbe essere in realtà un prodotto di "motivazioni egoistiche", e quindi priva di schemi predefiniti. avrei però una domanda: gli studi e le ipotesi di Horner e di altri sulla socialità degli Ornitischi, sono da considerarsi totalmente errati? oppure è plausibile un comportamento gregario, comprendente un certo grado di cure parentali, e per certi versi simile a quello di molti uccelli moderni, magari solo per alcuni Ornithopodi?
    Giacomo

    RispondiElimina
  2. Cosa intendi per "un certo grado di cure parentali"?

    RispondiElimina
  3. Giacomo, le poiane di Harris hanno una strategia di caccia ben precisa e delineata, non affatto "casuale" come nei coccodrilli.

    RispondiElimina
  4. intendo la possibilità che i piccoli nascessero non completamente indipendenti, cioè che dovessero essere nutriti e protetti dagli adulti, magari con comportamenti simili a quelli degli uccelli con prole inetta; mi riferisco soprattutto a _Maiasaura_, secondo le ipotesi formulate da Horner sulla base di dati, per quanto mi risulta, giudicati abbastanza attendibili (almeno all'epoca delle prime pubblicazioni su questi argomenti, purtroppo non sono a conoscenza di studi più recenti), soprattutto riguardo allo sviluppo delle ossa dei neonati.
    Giacomo

    RispondiElimina
  5. forse mi sono espresso male, volevo dire che per le poiane di Harris la strategia di caccia, almeno a quanto mi risulta, non comporta alcune "strategie" tipiche di mammiferi come i primati, (per esempio una "pianificazione anticipata" dell'attacco), che però sono state ipotizzate per i theropodi non aviani. inoltre volevo sottolineare che i rapaci attuali hanno un grado di organizzazione sociale sicuramente più complesso rispetto ai Theropodi non aviani, per i quali ritengo poco probabile comportamenti sociali più "avanzati" (perdonatemi il termine) di quelli degli odierni coccodrilli o paleognati. personalmente, comunque, l'enfasi posta sulla "caccia in branco" delle poiane di Harris mi è sempre sembrata troppo "cinematografica", comunque non voglio contraddire chi sicuramente ne sa più di me.
    Giacomo

    RispondiElimina
  6. Non sono un sostenitore delle strategie delle poiane associate ai theropodi mesozoici, però c'è da dire che il modo di cacciare di P. unicinctus è assolutamente complesso, fatto di un sistema di avvertimenti reciproci che nulla ha da invidiare ai predatori di gruppo mammaliani, anzi.

    RispondiElimina
  7. E comportamenti vagamente simile a quelli delle poiane di Harris si possono riscontrare anche in diversi corvidi, solo che sono meno spettacolari.

    RispondiElimina
  8. Giacomo, attualmente tutti i dinosauri mesozoici mostrano prole precoce, capace di muoversi e nutrirsi autonomamente fin dalla schiusa.
    Non ci sono evidenze quindi di cure parentali così intese come quelle che chiedi.

    RispondiElimina
  9. I miei piu' sinceri complimenti! Ciao Andrea, adoro questo blog!

    RispondiElimina
  10. Non sarai mica lo stesso Daniele che ieri sera mi ha detto che quando lo visita si addormenta e poi va a visitare certi altri siti? ;-)

    RispondiElimina
  11. Ah Ah Ah no, è il mio primo commento in assoluto. Però ti seguo da tanto. Anzi, ne approfitto con una domanda o curiosità: quanto è attendibile UCMP 118742? PS - trovo la tua ricostruzione di Spinosaurus la migliore in assoluto!

    RispondiElimina
  12. Ok, da quello che scrivi non puoi essere quel Daniele.
    UCMP 118742 è un mascellare isolato di un esemplare di _T. rex_ di grandi dimensioni. Si è speculato molto sulle dimensioni totali dell'animale. Alcune stime dicevano fosse 125% "Sue", ma sono errate. Al massimo la mascella è 115% quella di "Sue". Tuttavia, le dimensioni di un mascellare isolato non dicono molto sulle possibili dimensioni totali, perché queste ossa del cranio variano allometricamente con la crescita, e non è detto che un esempare con un mascellare lungo circa 115% del mascellare di "Sue" implichi un animale lungo in totale il 115% di "Sue". Potrebbero essere pressapoco lunghi uguali (cioè con UCMP 118742 in tutto 5-10% più lungo di Sue).

    RispondiElimina
  13. Più o meno da profano e appassionato pensavo la stessa cosa. Grazie Andrea, a presto e complimenti ancora. Questo blog mi piace perché è molto scientifico e davvero ben fatto!

    RispondiElimina
  14. I'm reading the English Google Translate version of this, so I can't be sure if I understood everything as it was meant. If I'm wrong about your opinions, I'm sorry.

    Did you mean, that because there is no direct evidence of certain behaviours in the fossil record (such as pack hunting) we should not even speculate about them, in science or even paleoart?

    Behaviour very, very rarely fossilizes. I think there's no fossil evindence that wolves hunt in packs either, and they have quite a bit more fresh and complete fossil record than non-avian theropods or ancient Crurotarsi (and, of course, routinely hunt in packs). Thus, I think the absence of evidence is, in this case especially, not evidence of absence. It's the default expectation, regardless if pack hunting actually existed.

    Well then, how could we know what kind of social interactions there were a hundred million years ago? By comparing with living animals. You often compare dinosaurs with crocodiles and birds, and end up saying that if neither of these two had some character (of soft tissue or behaviour) it's unlikely that non-avian dinosaurs had it either. I find this a very bad argument.

    First, birds and crocodiles are both separated from non-avian dinosaurs with hundreds of millions of years of evolution. Behaviour is a fast-evolving trait strongly controlled by natural selection, and thus even close relatives are risky, if you try to determine it purely using phylogenies. Would you guess lions are pack hunters, if the only thing to compare with were leopards and tigers? And they belong to the same genus!

    Secondly, birds and crocodiles are anatomically and behaviorally extremely specialized compared to most other archosaurs, and therefore not a good proxy for the group as a whole. A flying predator weighing 3 kg is NOT an analog to 100 kg terrestrial predator, nor is a 1-ton aquatic cold-blooded predator. Ecologically speaking, mammalian predators are much better analogues (with similar body size, habitat, locomotion, and diet), though only distantly related phylogenetically.

    What it looks like you are basically doing, translated to mammalian terms, is saying that because platypuses and bats don't do something (say, hunt in packs, have a good eyesight or mobile lips), it's not plausible to even suggest any mammals ever having done so. As an ecologist, I find this weird and very probably wrong.

    My point, basically is, that we do not know. You can't call paleoart "naive" or "wrong" because it plays with perfectly plausible ideas, that we just don't have direct evidence of. Paleoart would be extremely boring, if only the scientifically proved ideas could be expressed. Black and white dinosaurs standing in osteologically neutral poses doing nothing (or maybe we can safely assume they could walk?).

    Using these unsupported ideas as scientific assumptions is a different matter altogether, with which one needs to be careful. But in the realms of educated guesswork and paleoart, I do not find pack hunting (or the presence of lips, or an occasional case of extended parental care, etc.) inplausible at all.

    RispondiElimina
  15. Maija,
    following your reasoning, I can draw a bright green Miocene monkey.
    Today, there are not green monkeys. But, monkeys are ecologically analogue to iguanas and parrots: all these animals live on trees and eat fruits and leafs. So, since iguanas and parrots are often green, you must conclude that a green monkey is not implausible at all. ;-)
    In reality, a green monkey is very implausible because the evolution constrained monkey colors. Evolution is not art: it follows particular rules and is constrained by history: if you want to depict evolutionary creatures, you must follows evolutionary laws and constraints. In absence of fossil and modern evidence, you cannot speculate following a naive analogy.
    This is the strange way of reasoning that most paleoartists follow: since I have not evidence of absence (nor of presence), I'm free to speculate unsupported ecological analogies.
    Behaviour is evolutionally driven and constrained as color is: why a green monkey is rejected while a pack of raptors not?
    This is the paradox of "artistic freedom" of paleoartists: they decided without evidence what is plausible (raptor packs) and what not (green monkeys), despite both are equally unsupported by science.

    You're free to create what you feel "not unplausible at all", but I prefer to follow only evidence.

    RispondiElimina
  16. Of course constrains have to be taken into account, if there is some evidence of them. But is there?

    Do you suggest archosaurs have some kind of a cognitive constraint in the structure of their brains that prevents them from hunting in packs, while allowing all other kinds of social behaviour from colonial nesting to parental care to long-lasting social groups with complex interactions? I do not find that very convincing, unless you actually have neurologic evidence on this...

    In the case of bright green monkeys, we do have extant close relatives separated by "only" few tens of millions of years and, in addition, the modern examples are (mostly) ecologically pretty similar to extinct ones. We also actually _know_ something about the constraints on mammal fur color, since we know what pigments are involved, which I at least cannot say about the constraints on archosaur behaviour.

    Although, I could draw a slow-moving wet rainforest monkey pretty greenish, since it could plausibly have similar algae colony as sloths do. Not bright green, of course, but greenish.

    RispondiElimina
  17. All known brain endocasts of mesozoic dinosaurs show a morphology intermediate between crocodiles and ratite birds: therefore, the best interpretation of dinosaur behaviour complexity is something comparable to those of crocodiles and ratite birds. Crocs and ratites lack the complex behaviours of some placentals and some neornithines (parrots and corvids), so I see no evidence for these complex behaviours in mesozoic dinosaurs.

    RispondiElimina
  18. è possibile che i grandi teropodi carnivori che adottavano comportamenti gregari si scontravano con altri teropodi gregari?
    ad esempio gruppi gregari di tyrannotitan si scontravano assieme contro gruppi gregari di giganotosauro come avviene oggi gruppi di iene contro gruppi di leoni?
    valerio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutto è possibile nel meraviglioso regno della fantasia.
      Ma in paleontologia ciò che conta sono i fatti documentati.
      In ogni caso, posso rispondere al tuo esempio: dato che Giganotosaurus e Tyrannotitan appartengono a piani differenti separati da un intervallo corrispondente ad almeno 12 milioni di anni posso rispondere con sicurezza: no, nessun Giganotosaurus (gregario o singolo fa poca differenza) si è mai scontrato contro un Tyrannotitan (gregario o singolo fa poca differenza).

      Elimina

I commenti anonimi saranno ignorati
-------------------------------------------------------------
Anonymous comments are being ignored
-------------------------------------------------------------