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04 settembre 2008

Patagonia

Attualmente, in Patagonia si rinviene la documentazione cronostratigrafica dei teropodi mesozoici più ampia al mondo, spaziante dal Carniano al Maastrichtiano. In concomitanza con un incontro informale che avrò domani proprio sulla Patagonia (vedi post analogo su Ultrazionale), ecco una breve carrellata dei teropodi mesozoici patagonici.

La provincia argentina del Neuquen è tra le più ricche regioni fossilifere patagoniche (foto di M. Auditore, 2004)

Sebbene non esista unanime consenso sulla loro posizione filetica tra i dinosauromorfi non-neotheropodi, Eoraptor ed Herrerasaurus sono nondimeno i migliori esempi del probabile grado morfologico dal quale derivano i teropodi (da almeno un anno, tuttavia, Megamatrice li colloca stabilmente come teropodi basali).

Zupaisaurus è un neoteropode basale avente una morfologia intermedia tra il grado coelophysoide ed averostro. Inizialmente interepretato come un possibile tetanuro primitivo crestato, questo teropode della fine del Triassico è attualmente considerato un membro della linea dilofosauride.

Tra i rari teropodi del Jurassico Medio, Piatnitzkysaurus e Condorraptor sono tra i tetanuri basali meglio conservati. La loro posizione filogenetica è dibattuta. Essi sono accomunati da alcune sinapomorfie delle vertebre dorso-sacrali, e potrebbero costituire un clade endemico della Patagonia. Tuttavia, alcune similitudini craniali e postcraniali con taxa coevi europei potrebbero indicare che essi siano dei torvosauridi basali.

I resti di teropodi del Giurassico Superiore-Cretacico Inferiore sono scarsi. A parte alcuni resti postcraniali di abelisauridi, l’unico taxon istituito è l’enigmatico Ligabueino. Questo piccolo teropode è sovente attribuito a Noasauridae, tuttavia, le evidenze in proposito sono basate su diffuse simplesiomorfie dei neoteropodi e dei ceratosauri. Attualmente, Megamatrice lo colloca tra i neoceratosauri non-abelisauroidi.

L’intervallo “medio-cretacico” (Aptiano-Turoniano) è rappresentato in Patagonia con grande ricchezza. Esso presenta una copiosa testimonianza di abelisauroidi (Ekrixinatosaurus, Ilokelesia, Velocisaurus, un nuovo abelisauride ancora senza nome), spinosauroidi (Megaraptor), carcharodontosauridi (Tyrannotitan, Mapusaurus, Giganotosaurus), e celurosauri (Aniksosaurus, Alvarezsaurus, Achillesaurus, Patagonykus, Neuquenornis, Patagopteryx, un nuovo neornite basale basato su un coracoide, Neuquenraptor*, Unenlagia, Buitreraptor).

Apparentemente più rari, i teropodi della fine del Cretacico stanno evidenziando una nuova ed inattesa fase dell’evoluzione di quel clade in Patagonia. Assieme ai grandi abelisauridi ed ai noasauridi (Aucasaurus, Abelisaurus, Carnotaurus, Noasaurus, più numerosi resti frammentari) sembra declinare la componente a tetanuri basali, mentre è in aumento il numero dei celurosauri, spesso appartenenti a linee endemiche (Orkoraptor, Unquillosaurus, un nuovo unenlagino, e numerosi enantiorniti, come Yungavolucris, Lectavis, Soroavisaurus ed Enantiornis).

*sebbene numerosi autori ri-attribuiscano Neuquenraptor ad Unenlagia, le evidenze in proposito sono molto scarse. Dato che l’analisi di Megamatrice tende regolarmente a collocare i due taxa in due distinte linee di Dromaeosauridae, io mantengo la distinzione tra i due finché non emergeranno prove positive a sostegno della loro sinonimia. Non è rara la coesistenza di più generi di dromaeosauridi nella stessa formazione, pertanto non sarebbe anomala la loro distinzione e simpatria.

2 commenti:

  1. Oggi in giro per il museo geologico Cappellini di Bologna , io e la mia controparte paleomeusa Fabio,abbiamo sentito forte più che mai la "pulsione patagonica"....domani sarà "il gran botto".
    Ciò che ci è stato offerto è una grandissima occasione di vita,e una personale nell' indagare su temi controversi,come la filogenesi e le relazioni paleobiogeografiche di Carcharodontosauridae(e personalmente Giganotosaurinae rappresente il clade più figo di sempre...almeno del Gondwana) e la controversa paleoecologia di Abelisauridae(con Carnotaurinae rappresentare il cuore dell'enigma)...Stanotte non dormirò a casa Manucci,non vedo l'ora sia domani.

    Alefrisk "nomade"
    Ciao

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  2. "Pulsione patagonica"... waw, io la sento sempre più forte. E domani esploderà quando anch'io mi unirò agli altri due meusi in quel di Pavia (se riesco a trovare la Facoltà XD).
    Son curioso di vedere, dal canto mio, quali sorprese riserverà il Gondwana nell'ambito ornitischia ^^

    Come Alefrisk,non vedo l'ora che sia domani!

    Filippo

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